La parola ai lettori

I timori di una mamma trentina: “Le scuole sono chiuse ma i problemi sono al supermercato”

Annalisa Cunego, madre e lavoratrice, evidenzia il cambio di atteggiamento rispetto al primo lockdown: “Le persone toccano tutto e poi rimettono nel cesto, passano accanto l’una all’altra ormai senza accorgimento”. Mandateci le vostre opinioni e le vostre testimonianze via mail a web@giornaletrentino.it oppure sulla posta della nostra pagina Facebook



TRENTO.  Una mamma lavoratrice, così si definisce Annalisa Cunego di Trento, che ha deciso di sollevare una questione che riguarda la vita di tutti noi in questi giorni di zona rossa. 
“Lavoro in una scuola secondaria e sono educatrice professionale – scrive – perciò in questo momento potrei lavorare in presenza, ma lo faccio parzialmente in quanto ho due bambini molto piccoli a cui devo e voglio dedicare del tempo”. 

Ma il motivo che la porta a mettere nero su bianco il proprio pensiero è un altro, la volonta di lanciare un appello, un interrogativo: “Perché se le scuole sono chiuse, le piccole botteghe anche, vado a fare la spesa al supermercato e ho l'impressione di essere in una giungla? Da cittadina chiedo di affrontare questo tema e porlo all'attenzione dei politici. Perché adesso, in piena chiusura da zona rossa, ai supermercati non si vedono più le persone che controllano l'ingresso dei clienti? E per quale motivo non vi sono più gli spray con cui disinfettare i carrelli? Per quale recondita ragione non vi è nessuno che supervisiona questi ambienti in cui il rischio di contagio può essere molto alto? Le persone toccano tutto e poi rimettono nel cesto, passano accanto l’una all’altra ormai senza accorgimento”. 













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