Presidenza dell’Ente Parco bloccata da veti incrociati 

Strembo. La riunione fra i sindaci della Rendena per la nomina al vertice dell’Adamello Brenta si è “incagliata” sul nome di Matteo Masè, che ha trovato l’opposizione del sindaco Manuel Gritti


Elena Baiguera Beltrami


Strembo. La presidenza di Joseph Masé al Parco naturale Adamello Brenta sta per scadere e il percorso che porterà alla nuova presidenza pare a dir poco accidentato. Da indiscrezioni, si viene infatti a conoscenza del fatto che i sindaci della Val Rendena si sono trovati lunedì 7 dicembre (la riunione - giusto ricordarlo - era stata fissata per il 21 novembre, poi però prorogata di venti giorni per concessione della Provincia autonoma di Trento) per la designazione dei nominativi dei delegati nel Comitato di gestione del Parco. Durante l’incontro d’inizio settimana, finito ben oltre la mezzanotte, ha suscitato scalpore la forte opposizione, da parte del sindaco di Strembo, Manuel Dino Gritti, alla possibilità, avanzata da altri colleghi della valle, di indicare alla presidenza del Parco Matteo Masè, anch’egli di Strembo, nome, quello di Matteo Masè, che peraltro avrebbe rappresentato un segnale di continuità all’interno dell’ente. Matteo Masè infatti esce da cinque anni di esperienza maturata all’interno della giunta del Parco, come assessore alla comunicazione.

Non solo: pare che Matteo Masé godesse del favore di molti sindaci del Val Rendena e di attestati di stima anche al di fuori dell’ambito di valle.

I sindaci dunque, vista “l’impasse” sorta con il veto imposto dalla lista “Nuovi Orizzonti2 capitanata appunto dal sindaco di Strembo, hanno deciso di seguire la linea adottata per l’elezione del presidente uscente Joseph Masè, ossia di assegnare la carica di presidente del Parco a un sindaco della Rendena.

Morale della favola, si va verso la nomina del sindaco di Bocenago, Walter Ferrazza.

Tutto a posto? No. Qualche voce all’interno del Comitato di gestione dell’ente fa però osservare che Bocenago è il paese con il minor territorio all’interno dell’area protetta (valutandolo in percentuale: 0,15%). Ma c’è di più, secondo chi non condivide il veto di Gritti: il comune guidato da Walter Ferrazza, è stato l’unico comune della Val Rendena a non aderire al Progetto Plastic Free promosso nel 2019 dal Parco Adamello Brenta. Così facendo, osservano alcuni componenti del Comitato di gestione, Gritti estrometterebbe il suo comune dalla Giunta del Parco, un fatto mai accaduto in trent’anni, visto che Strembo è il secondo comune per estensione di territorio all’interno dell’area naturalistica, proprietario del 10,41% dell’Area Protetta (anche se formalmente sarebbe il 5,29% in quanto il calcolo viene fatto su base catastale).

Imponendo il veto alla presidenza di Matteo Masè, viene anche rilevato che il comune proprietario di una estensione territoriale come la Val Genova, avrebbe nel Comitato di gestione solamente un delegato: Manrico Moschetti. Si andrebbe così a comporre una Giunta di neofiti, senza nessun membro anziano, con esperienza all’interno dell’Ente. Antonio Caola diventò presidente dopo aver maturato esperienza nella giunta Zulberti, e il presidente uscente Joseph Masè aveva come vice Pezzi, che lo fu anche di Caola.

L’impressione è che stiano volando gli stracci per l’elezione del nuovo presidente del Parco, vicende incresciose per un Ente considerato tra i più rappresentativi e qualificanti dell’ambiente Trentino. Vedremo, ora, gli ulteriori sviluppi.

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