La lunga storia dei Riccadonna  i “Caréti” partiti da Rango

Rango. Grande festa a Rango i giorni scorsi, per la presentazione dello studio sulla storia dei “Riccadonna” uno degli “scotùm“ principali del paese, in occasione del 25° anniversario della scomparsa...



Rango. Grande festa a Rango i giorni scorsi, per la presentazione dello studio sulla storia dei “Riccadonna” uno degli “scotùm“ principali del paese, in occasione del 25° anniversario della scomparsa della Zia Maria (1994 – 2019) con la messa di don Marcello Farina. Si tratta dello “scotùm“ dei “caréti” derivato dal capostipite Giuseppe Riccadonna (1871 – 1927) da Rango.

Un po’ di storia

Lo “scotùm” è sicuramente collegabile con in mezzo di trasporto della famiglia, il carro o carretto, usato per trasportare merci, sacchi, derrate alimentari e altro che serviva al commercio. Sì perché proprio il commercio rappresenta la caratteristica fondamentale della famiglia e dei discendenti di Giuseppe, che si distinguono appunto per l’uso dei carretti nel lavoro che intraprendono: vendita ambulante e trasporto di generi alimentari di prima necessità.

Il caréto è il carro di legno a trazione manuale, per cui ci sono le due stanghe da trasporto da impugnare, con due ruote e un sistema di frenatura a strascico. Serviva per il trasporto di prodotti della campagna fino ad alcuni quintali. Per estensione la definizione vale anche per altri tipi di carro o carretto più grandi. L’uso del carrame si impone in valle nel corso dell’Ottocento, quando si fa più pressante l’esigenzadi trasportare merci dai porto di Riva del Garda all’entroterra giudicariese e in particolare bleggiano e viceversa.In generale si tratta di granaglie e farine da portare in valle e di carne, patate o noci a seconda dei tempi da portare al porto d Riva, per avviare verso la pianura “padana”. Di questo scambio si fanno portatori appunto i “caréti” a partire da Giuseppe e forse anche prima, con gli avi Pietro I e Pietro II, allo scopo di allocare i prodotti bleggiani a Riva e in cambio di fornire le merci alimentari sull’uscio di casa della clientela. La via occidentale terrestre Benaco – Merano, che unisce due punti apparentemente così distanti e lontani l’uno dall’altro, è dal punto di vista geografico niente altro che la continuazione dall’importante via lacustre del Garda. Pertanto essa riveste da sempre un significato davvero notevole nella sub-area del Trentino “occidentale”, almeno da quando l’uomo approda sulle sponde settentrionali del Lago di “Garda”, ere iniziare la sua penetrazione.

La pubblicazione

Il volumetto “La saga dei Riccadonna Caréti di Rango”, corredato dagli acquarelli di Stefania Riccadonna e dall’albero genealogico di Severino Riccadonna, è stato scritto da Graziano Riccadonna, che dopo una decina d’anni raccolta materiale, ha deciso di dare alle stampe lo studio sulle origine del cognome Riccadonna (Bologna), unitamente agli altri scotùm di Bocenago e Bleggio, derivati dalla prima radice di Romarzollo (quindicesimo secolo).

La messa celebrata da don Marcello Farina, imparentato con uno dei rami “Caréti”, è servita per riunire la schiatta e devolvere il ricavato della pubblicazione (per espresso volere dell’autore), alle missioni di Fra Ivo Riccadonna, reduce dagli altopiani boliviani. RI.R.















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