Gli scolari a lezione di vita in montagna

PINZOLO. In circa 180 tra bambine e bambini della prima e seconda elementare degli istituti della val Rendena hanno partecipato, nei giorni scorsi, a Campo Carlo Magno, alla “Montagna nella scuola”,...



PINZOLO. In circa 180 tra bambine e bambini della prima e seconda elementare degli istituti della val Rendena hanno partecipato, nei giorni scorsi, a Campo Carlo Magno, alla “Montagna nella scuola”, promosso dal Cai-Sat di Pinzolo. Si è trattato di un momento didattico-formativo per far conoscere le bellezze della montagna ma anche le insidie che nasconde e la necessità di essere preparati, consci di ciò che può succedere salendo in quota. Tutti aspetti che è meglio conoscere fin da piccoli attraverso una formazione precoce, per meglio assimilare quanto di importante ci può essere andando in montagna senza per questo non avvertire che è comunque necessario porvi attenzione seguendo alcune regole, magari minime, ma fondamentali. I piccoli alpinisti hanno appreso dagli esperti numerose informazioni sui rischi ma hanno anche assistito a delle simulazioni di ricerca dispersi, in spazi innevati, soggetti a valanghe, nel corso delle quali sono state impiegate delle unità cinofile.

I ragazzi, divisi in piccoli gruppi, hanno seguito un percorso lungo il quale hanno incontrato il personale del parco Adamello Brenta, della Forestale, del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico e del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Tione. Tra l’altro, sono stati spiegati i compiti del Sagf, le modalità di svolgimento degli interventi di soccorso, sia in superficie che quando si è in presenza di un evento valanghivo sotto il quale potrebbero esserci delle vittime. Particolarmente apprezzate dai bimbi sono state le informazioni sul rapporto tra uomo e cane, spesso fondamentale nel recupero di chi è stato travolto. Tanto che alcuni dei partecipanti hanno partecipato attivamente alle simulazioni. E questo è senz’altro stato per i piccoli uno dei momenti più intensi e coinvolgenti della giornata. Certo hanno imparato qualcosa e poi si sono anche divertiti, come è giusto che sia. Hanno portato a casa delle conoscenze che magari potranno servire in futuro se decideranno di arrampicare o semplicemente di farsi una gita. In definitiva, hanno iniziato a toccare con mano cosa vuole dire stare in alto, apprezzare la natura ma saperla avvicinare con attenzione. Percepire sensazioni, accostare l’ambiente con intelligenza, prudenza e umiltà. Per carpirne la consistenza, iniziando a capire, forse, di quanti sottili e costanti equilibri sia composta. Di come si evolva e si adatti. Nonostante l’invasione, spesso, dell’uomo. (pa.pi.)













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