Deturpate le installazioni sulle atrocità nei lager 

Il caso a Storo. Ignoti hanno ricoperto con vernice rossa i pannelli preparati dal Gruppo Adolescenti dell’oratorio locale. Amarezza e ferma condanna dell’amministrazione Turinelli


Stefano Marini


Storo. Siamo nel 2020 ma a Storo stupidità e odio tornano a colpire. Un'installazione del Gruppo Adolescenti dell'oratorio locale è stata presa di mira da uno o più facinorosi che col favore delle tenebre l'hanno deturpata con una scritta dal chiaro sapore della polemica politica più bieca. L'evento è accaduto a Storo nella notte fra il 28 e il 29 dicembre nei pressi del monumento ai caduti di tutte le guerre. Proprio in quel punto il Gruppo Adolescenti dell'oratorio di Storo aveva posizionato un pannello recante la scritta "arbeit macht frei", la frase crudelmente sarcastica che accoglieva gli internati nei campi di sterminio nazisti, sbarrata però da una grossa croce di colore rosso. La cosa non dev’essere piaciuta a qualcuno che ci ha scritto sopra “gulag” con della vernice spray, un riferimento ai campi di lavoro sovietici. L’intento, appare chiaro, è quello di equiparare alla carlona 2 vicende proprie del totalitarismo novecentesco, come se un torto potesse cancellarne un altro invece, al limite, di assommarsi ad esso. Ad andarci di mezzo chi mirava a unire e non certo a dividere: «Siamo molto amareggiati - dice Gianmarco Donati del gruppo adolescenti dell'oratorio di Storo - il tema che volevamo sottolineare era quello delle libertà negate, approfondito con un viaggio a Monaco di Baviera e al campo di sterminio di Dachau e poi restituito alla comunità con 4 installazioni fra cui quella di Storo. Il nostro intento era solo di far riflettere sulla crudeltà beffarda di quel motto. Chi ha deturpato l'installazione ha sbagliato proprio tutto».

L'atto vandalico ha ricevuto la condanna dell'amministrazione storese e sempre a Storo verso fine mese si terrà un consiglio dedicato alla condanna del fascismo e di tutte le forme di intolleranza.













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