tesero - le celebrazioni 

«Tragedia da incuria e ingordigia» 

Stava, monito di monsignor Andrich della Diocesi di Belluno-Feltre


di Luciano Chinetti


TESERO. Giovedì si è celebrato a Tesero il 33° anniversario del disastro di Stava. E la celebrazione religiosa ha avuto luogo alle 18,30 nel cimitero monumentale di San Leonardo, dove riposano gran parte delle 268 vittime della terriibile tragedia avvenuta il 19 luglio del 1985. Nello stesso cimitero sono sepolte anche numerose vittime che non sono state identificate.

Ma la celebrazione religiosa è stata officiata quest’anno da monsignor Giuseppe Andrich vescovo emerito della diocesi di Belluno e di Feltre, invitato dal parroco di Tesero don Bruno che aveva partecipato alla celebrazione dell’anniversario del disastro del Vajont, che come è noto ha causato ben 1917 morti, più di 6 volte quelle di Stava. Nell’omelia il presule di Belluno ha avuto parole di ringraziamento e di riconoscenza per la gente trentina e per la Comunità di Tesero, che è stata purtroppo associata ad analoga tragedia avvenuta in maniera molto più dirompente nella comunità di Longarone. «Come vescovo emerito della terra confinante, dove 53 anni fa ci fu la catestrofe del Vajont - ha attaccato il vescovo di Belluno monsignor Andrich - ho accolto volentieri l’invito del vostro parroco di venire a celebrare il 33° anniversario di Stava. Molte volte ho celebrato la santa messa a Longarone in occasione dell’anniversario del 9 ottobre ed oggi sono riconoscente e ammirato dalla volontà della vostra gente di voler di associarvi con Longarone e con la determinazione di consegnare alle generazioni future la memoria di questo evento di lutto delle nostre terre di montagna. Una tragedia causata dall’incuria e dall’ingordigia dell’uomo - ha sottolineato anche il presule emerito di Belluno e Feltre Giuseppe Andrich - che ha portato lutto, dolore e tanta sofferenza nella vostra comunità. Porto a tutti voi la vicinanza e la benedizione di Mons Lauro Tisi riconoscente anche per la telefonata che mi ha fatto in questi giorni. Chiedo anche a San Giovanni Paolo II l’intercessione per questo 33° anniversario. Egli era venuto qui il 17 luglio di trent’anni fa a confortarvi e a pregare su questo cimitero».

Ma nella mente e nel cuore di tutti coloro che hanno presenziato alla cerimonia religiosa giovedì nel cimitero di San leonardo era rimasta impressa quella straordinaria immagine di Papa Wojtiva aggrappato a quella croce nel cimitero per 6 interminabili minuti in raccoglimento e preghiera per le vittime di Stava. La cerimonia religiosa del 33° anniversario sul cimitero è stata accompagnata dalle voci del coro parrocchiale diretto dalla maestra Elisabetta Deflorian e dalla armonica voce solista di Saverio Trettel. Al termine della santa messa monsignor Andrich ha benedetto le tombe delle vittime insieme al parroco don Bruno.

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