«In Fiemme è pressante il problema della casa» 

Bellamonte, Trotter: difficile da trovare per tutti, residenti e richiedenti asilo Oggi ultimo giorno del convegno “Incontrare la pace” con l’economista Rizzi


di Francesco Morandini


BELLAMONTE . Fiemme è la valle con la maggiore percentuale di occupati fra i richiedenti asilo, ma resta pressante il problema della casa, difficile da trovare per tutti, residenti compresi. Lo ha affermato Silvia Trotter l’altro pomeriggio a Bellamonte nel corso della seconda giornata del convegno “Incontrare la pace” organizzato dalla Fraternità francescana e Cooperativa sociale Frate Jacopa col patrocinio del Comune di Predazzo. Trotter, che è anche insegnante di italiano per stranieri, è intervenuta in rappresentanza del gruppo di accoglienza che si è costituito a Predazzo nel 2016 con l’arrivo di 5 profughi, e a completamento della relazione della sindaca Maria Bosin che ha illustrato l’esperienza di accoglienza nel Comune di Predazzo.

Il convegno, curato da Marilena Lochman, ha preso il via lunedì nella sala “Aldo Moro” di Bellamonte con l’introduzione della promotrice Argia Passoni e l’intervento del vescovo di Faenza Mario Toso sul tema “Artigiani di pace” ed è proseguito ieri con gli interventi di Lucia Baldo e don Cristiano Bettega direttore dell’Ufficio nazionale Cei per l’ecumenismo. L’intervento della sindaca di Predazzo, che ha sottolineato alcune difficoltà incontrate in un primo tempo dall’amministrazione comunale nella gestione dei profughi: da chi lamentava che non facevano nulla a chi, vedendoli lavorare con gli operai comunali, lamentava esattamente l’opposto, ovvero che rubassero il lavoro ai locali, è stato preceduto da due interessanti relazioni di Marco Mascia sul tema “Diritti umani, democrazia e pace” e Violetta Plotegher sul progetto delle città rifugio. Il direttore del Centro Ateneo per i diritti umani di Padova, ricordando il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, non ha usato mezze parole. «I diritti umani sono sotto attacco. Ci sono rigurgiti di sovranismo che mettono in discussione lo stato di diritto e lo stato sociale, criminalizzando le Ong, le associazioni e il volontariato». Come contrastare questi rigurgiti? Per esempio con la democrazia internazionale e l’”onuizzazione” degli eserciti e quindi con il disarmo degli eserciti nazionali.

Violetta Plotegher, consigliere regionale e vicepresidente del Forum per la pace ha ricordato lo slogan del Forum: «Senza diritti umani non c’è pace». Pace che è compromessa innanzitutto dall’industria bellica, poi dal traffico di essere umani e quindi dal mercato delle droghe. Ha illustrato infine i contenuti della mozione 190 approvata dal Consiglio provinciale di Trento lo scorso marzo, primo territorio italiano ad adottare le linee europee in tema di difesa dei difensori dei diritti umani. Analoga mozione – ha ricordato - è stata approvata a maggio dal Comune di Trento, prima città rifugio italiana. Rispondendo a un intervento del pubblico Mascia ha affermato che non è vero che i giovani non conoscono la Costituzione, ma a volte – ha affermato citando l’art. 1 dello statuto del Comune di Predazzo - basterebbero anche gli statuti comunali.

Il convegno si concluderà oggi, sempre alle 16.15, con l’intervento di Paolo Rizzi, economista dell’Università cattolica di Piacenza sul tema “Giustizia, economia e pace”.













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