il personaggio

Elena Chelodi, la vita in malga e la passione per la cucina

Prepara manicaretti a malga Salanzada: “Un paradiso a un passo da Cavalese”. Sogna di aprire un suo agritur e fa anche il vigile del fuoco


di Carlo Bridi


CAVALESE. Quella che raccontiamo oggi è la storia di una giovane signora trentenne con grinta da vendere, cresciuta in una famiglia con large vedute. Infatti il papà Massimo e la mamma Renata hanno aperto un agriturismo con pernottamenti e prime colazioni già nell’anno 2000, mentre la famiglia da allora prende in affitto dal Comune, ogni anno, Malga Salazada, che è diventato un interessante agriturismo come punto di ristoro e durante l’estate è meta di una enorme quantità di turisti.

Parliamo di Elena Chelodi, che dopo aver frequentato il corso professionale all’Istituto Alberghiero di Tesero, specializzazione cucina, si dedica alla gestione di Malga Salanzada, un ristorante molto capiente, con 60 posti all’interno che aumentano notevolmente con i molti posti a sedere realizzati all’esterno nelle belle giornate estive. Cucina casalinga con largo uso dei prodotti dell’azienda cominciando dalla carne delle bestie allevate in azienda, fino al latte mentre tutti i prodotti caseari vengono dalla Latte Trento dove l’azienda conferisce il latte.

“Ma la malga offre anche una splendida vista panoramiche delle belle cime della Valle di Fiemme, caratteristiche che creano una forte presenza di clienti al punto che durante la stagione siamo costretti a chiedere la prenotazione”, precisa Elena. Certo, la cosa è agevolata anche dal fatto che la malga è raggiungibile in macchina, sono appena tre km sopra Masi di Cavalese, ed è collocata a 1000 metri.

Ovviamente l’ospite può vedere anche la vita in malga, perché la stessa è caricata di bestiame bovino dalla società Malghe Pascoli di Cavalese con il bestiame degli allevatori della zona.

La gestione dell’azienda con tutte le sue attività (la mandria di 60 vacche più una trentina di capi per la rimonta che vengono alimentati con il fieno prodotto nei 30 ettari di prati che coltivano fra quelli in proprietà e quelli in affitto, l’agriturismo con pernottamenti e piccola colazione, la gestione del ristorante di Malga Salanzada) comporta durante la stagione estiva l’impiego di una decina di persone fra famigliari e dipendenti. “Tutti i famigliari hanno un compito preciso: mamma Renata è la responsabile dell’ospitalità, mio fratello con papà Massimo si occupa dell’azienda agricola, io con mio marito mi occupo della cucina in malga che durante il periodo estivo supera anche i 100 coperti a pasto. Ma anche per mia sorella, appena quattordicenne, c’è lavoro: ci da una mano nella gestione del ristorante. D’altro canto anch’io già a quella età durante il periodo di vacanza dalla scuola ero impegnata in cucina, perché questa è sempre stata la mia passione”.

Per Elena “si è trattato di fare una scelta che desse continuità all’azienda di famiglia che papà e mamma avevano ben avviata. Papà ora è un sessantenne che però non intende assolutamente mollare”.

Ma Elena ha anche un progetto suo che vuole sviluppare. Per questo ha già frequentato il primo anno del corso per giovani imprenditrici/i agricoli organizzata da Fem. “Un corso – afferma – molto interessante particolarmente per chi come me viene da un percorso formativo diverso da quello agricolo”. Il suo progetto, ma anche il suo sogno è quello di arrivare a costruire un piccolo agriturismo di sua proprietà in quel di Cavalese, per ora solo con pernottamento e prima colazione, ma in prospettiva anche punto di ristoro.

Non ha ancora presentato la domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento, cosa che farà quando uscirà il bando da parte della Provincia. Così anche lei è una delle persone che contano molto sul premio per rinnovare e completare il parco macchine agricole, acquistando mezzi più razionali e sicuri.

“Una cosa è comunque certa, sono soddisfatta della scelta fatta perché mi permette di esprimere al meglio la mia professionalità imparata a scuola, e vedendo i risultati mi pare di esserci riuscita perché si è creata una clientela molto affezionata al nostro ristorante: la genuinità e l’alta qualità delle materie prime oltre ad una certa professionalità nel cucinare stanno dando dei risultati che ci danno soddisfazione”, precisa Chelodi.

Il suo è un rapporto con l’ambiente bellissimo: “Siamo in un paradiso”, esclama. Ma non vede la necessità di fare la scelta del biologico perché non è richiesto dal caseificio.

Elena, data la sua grinta, si trova benissimo fra gli uomini come membro del corpo dei vigili del fuoco volontari del suo paese. “Quella del pompiere - afferma - è la mia grande passione”.

Chelodi è felicemente sposata con Claudio che le ha dato 2 bellissimi bambini: Elisa, 5 anni e Martin, 1 e mezzo.













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