Piano territoriale: ambientalisti poco soddisfatti

Alto garda. L’associazione “Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro” boccia la bozza del piano territoriale della Comunità, ritenendo sbagliati l’approccio culturale al tema e il metodo di lavoro....



Alto garda. L’associazione “Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro” boccia la bozza del piano territoriale della Comunità, ritenendo sbagliati l’approccio culturale al tema e il metodo di lavoro. Per quel che riguarda il metodo, quello «adottato dalla Comunità Alto Garda e Ledro – sostengono dal sodalizio presieduto da Paolo Barbagli – ha presentato lacune organizzative di notevole importanza nello svolgimento dei processi partecipativi dei piani stralcio (commercio, mobilità e aree produttive). Pur apprezzando lo sforzo profuso, riteniamo che l’approccio scelto sia stato improntato a una partecipazione burocratica e formale, piuttosto che a un concreto coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse. La partecipazione implica l’essere parte dei processi elaborativi e decisionali». Secondo l’associazione occorrerebbe partire dalla cultura ambientalista e dalla promozione delle relazioni tra le persone. Quanto all’urbanistica e a quelli che vengono considerati i suoi «scempi» del passato, «per il futuro riteniamo fondamentale, prioritario e non più procrastinabile rendere interdipendenti l’urbanistica e la mobilità, che dovranno essere armonicamente pianificate». Su ambiti strategici e progetti mirati, l’associazione valuta positivamente il superamento della logica delle classiche zonizzazioni e lottizzazioni e la definizione dei sette ambiti territoriali indicati nel documento preliminare, mentre nutre forti critiche su alcuni progetti «inaccettabili dal punto di vista ambientali e anche difficilmente sostenibili a una attenta analisi sui benefici economici, come il centro velico internazionale e Arca Village nei terreni di proprietà di Amsa, l’insediamento di complessi sportivi (campo di golf a 27 buche?) in zona limitrofa al Biotopo Marocche di Dro, la realizzazione di un nuovo campo di golf a Torbole, la realizzazione dell’hub nella zona Linfano e il parcheggio di attestamento sul lago a Torbole». Inoltre «non si rende opportuno sacrificare l'area di parcheggio a San Nicolò per creare ulteriori posti barca in acqua per barche cabinate che rimangono poi ferme. Il problema si pone invece per le manifestazioni veliche che contano diverse centinaia di scafi e che hanno bisogno di spazio e di accessi in sicurezza al lago. Il piazzale San Nicolò potrebbe essere gestito in tal senso durante il Meeting degli Optimist, considerando il suo posizionamento riparato dal vento, alleggerendo così la pressione sulla area circostante la Fraglia, senza sottrarre ulteriori parcheggi nei periodi festivi. In merito al Lido di Arco, basterebbe una riqualificazione degli spazi del circolo velico esistente». Gli Amici della Terra spingono poi perché nel piano tra le altre cose si definisca «una dichiarazione di intenti per arrestare il nefasto processo di cementificazione e asfaltatura del territorio che si è sviluppato dal 1960 e che progressivamente sta riducendo le aree agricole», si proponga alla Provincia «una revisione dell’attuale legislazione in materia urbanistica per arrestare l’inesorabile aumento di volumetrie private e pubbliche in Alto Garda e Ledro, privilegiando il restauro conservativo di edifici esistenti» e sia elaborato il progetto di fattibilità economica e finanziaria delle nuove linee del tram-treno e si formi al riguardo un gruppo di lavoro tecnico-politico di ricerca. M.CASS.















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