Bagozzi acquista il capannone Ferrari 

Ieri in giunta l’annuncio a sorpresa. Ricci: «Me lo aspettavo, valuteremo la richiesta danni per la mancata prelazione»


di Gianluca Marcolini


ARCO. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel bel mezzo della seduta di ieri della giunta comunale. A portarla all’attenzione del sindaco Alessandro Betta e dei colleghi dell’esecutivo è stato l’assessore al patrimonio Tomaso Ricci, reduce da un incontro con alcuni funzionari della struttura municipale. «Ci è stato appena comunicato - ha detto varcando la porta della stanza - che l’azienda Bagozzi ha acquisito il capannone Ferrari e quello dell’ex Vetrogarda». Un annuncio che ha colto di sorpresa gli amministratori, in primis il sindaco Betta che dopo alcuni dubbi iniziali aveva deciso - ottenuto il via libera del consiglio comunale - di beneficiare del diritto di prelazione in capo al Comune sulla vendita del magazzino della ditta Ferrari.

In realtà, ieri in giunta non tutti sono rimasti a bocca aperta. Lo stesso assessore Ricci, a suo tempo, durante una riunione della coalizione di maggioranza, aveva messo in guardia gli alleati riguardo la possibilità che Ferrari e Bagozzi potessero trovare un accordo sulla cessione e quindi acquisizione del capannone indipendentemente dal diritto di prelazione. A quanto è dato sapere, secondo le notizie che provengono dal Comune, tutto ciò è successo realmente. «Diciamo che me lo aspettavo o comunque lo immaginavo - commenta laconicamente Ricci - adesso dovremo capire come muoverci. C’è da valutare la questione del risarcimento danni per il mancato rispetto della prelazione».

Valutare l’ammontare del danno subito dal Comune potrebbe non essere così facile, visto che il diritto di prelazione era sì sancito nell’accordo stipulato a suo tempo dalla ditta Ferrari con l’ex sindaco Paolo Mattei (che è stato uno dei più duri, qualche settimana fa, nel cercare di far passare in maggioranza la linea dell’acquisizione anche del secondo capannone, dopo quello comperato una legislatura fa e che oggi ospita il cantiere comunale) ma tale diritto, a quanto si apprende, rappresentava una prelazione “volontaria” e quindi superabile con il “semplice” pagamento di una penale. Tra l’altro, il rifiuto del sindaco di Riva Mosaner, alla proposta di Arco di riunire sotto uno stesso tetto i cantieri comunali dei due municipi, non ha certo agevolato le cose a Betta. La ditta Bagozzi, in queste settimane, ha valutato ubicazioni alternative dove effettuare il trasloco da via della Crosetta (compresa l’area accanto al Penny Market, che avrebbe avuto però bisogno di una variante urbanistica) ma tutte sono risultate impraticabili.













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