Le perplessità dei Verdi sulla parequazione in via Sant’Andrea

Arco. Sullo strumento della perequazione in base al quale è stata costruita gran parte della Variante 15, al voto definitivo domani sera in consiglio comunale, esprimono forti perplessità anche i...



Arco. Sullo strumento della perequazione in base al quale è stata costruita gran parte della Variante 15, al voto definitivo domani sera in consiglio comunale, esprimono forti perplessità anche i Verdi dell’alto Garda, per voce di Paolo Barbagli: «Non sempre il vantaggio del privato, ad esempio nel vedersi concedere un aumento edificatorio, unito ad un vantaggio dell’ente pubblico, ad esempio ottenendo un parcheggio o un parco giochi, si traduce in un vantaggio per la collettività, il cosiddetto “bene comune”». In particolar modo in merito all’area di via Sant’Andrea, su cui si andrebbe a concedere la realizzazione di uno spazio commerciale: «Il Comune – ha spiegato Barbagli – acquisisce un’area senza avere una chiara idea di cosa farne mentre il privato ha una chiarissima idea di cosa farne (un centro commerciale), qualcosa di superfluo o addirittura dannoso per l’economia della zona con buona pace del principio, sancito dalle norme urbanistiche provinciali, del risparmio del consumo di suolo, con l’unica eccezione della realizzazione di opere assolutamente necessarie». A sostegno della sua posizione Barbagli porta quanto scritto in una tesi di laurea del 2015: secondo il laureando Sebastiano Corrieri «se è vero che la perequazione riesce nel proprio obiettivo di ridurre le discriminazioni tra proprietari, parimenti appare altrettanto verosimile che la perequazione non risolva il problema dell’ingiustificato arricchimento di alcuni cittadini ai danni della collettività». Secondo Barbagli in questa operazione il cosiddetto bene comune andrebbe a subire un chiaro danno. G.R.













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