Dro e Drena, c’è la fusione. Ma fra parrocchie 

Formalizzata alla presenza del vescovo l’unità pastorale (con Ceniga) intitolata ai santi martiri d’Anaunia



DRO-DRENA. Si uniscono spiritualmente, prima che politicamente, i Comuni di Dro e Drena, che domenica 15 aprile, alla presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi, hanno dato vita alla nuova Unità Pastorale delle due diverse parrocchie.

Se sul fronte laico, infatti, il referendum per il comune unico aveva, negli scorsi mesi, subito una battuta d’arresto ed era stato rimandato a dopo le elezioni provinciali, più fortuna si è avuta in ambito religioso. Ancora niente Vallesarca (questo il nome che era stato scelto per la futura municipalità unita), dunque, per il momento, ma “solo” l’nità pastorale dei Santi Sisinio, Martirio e Alessandro. A dare il via a questa unificazione delle parrocchie di Dro, Drena e Ceniga, la messa per il conferimento della cresima, presieduta dall’arcivescovo di Trento, alcune settimane fa. «Sono ormai molti anni, prima ancora che io arrivassi, che queste tre realtà religiose condividono un unico sacerdote» - spiega don Stefano Anzelini - «e che collaborano nelle più disparate attività, dal coro interparrocchiale, ai percorsi di catechismo, ad, infine, l’associazione degli Oratori riuniti “Orainsieme”». Un percorso graduale alla stregua di quello che, da anni, prepara il terreno in vista della futura fusione mministrativa di Dro e Drena, passando per i vari momenti di condivisione e di gestione associata. Un sempre più stretto rapporto tra le comunità, che è stato positivamente sottolineato anche dai due sindaci, Vittorio Fravezzi e Tarcisio Michelotti, presenti alla messa. «È ormai chiaro a tutti che unirsi, mescolarsi e condividere sono aspetti essenziali per affrontare le sfide di domani» - ha dichiaratoFravezzi, mentre Michelotti ha aggiunto - «Questa unità è un segno positivo che possiamo dare alla società». L’Unità pastorale è stata intitolata ai martiri d’Anaunia Sisino, Martirio e Alessandro, originariamente patroni di Dro e Ceniga, ai quali è dedicata anche l’antica chiesa in piazza a Dro. (k.d.e.)















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