giornata della memoria

Mattarella: "Riemergono antisemitismo e negazionismo"

La commemorazione al quirinale: "Il no a Salò fu un atto di riscatto morale". La premier Giorgia Meloni: "La Shoah fu l'abisso dell'umanità"

ROMA


ROMA. "I principi che informano la nostra Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell'Uomo sono la radicale negazione dell'universo che ha portato ad Auschwitz. Principi che oggi, purtroppo, vediamo minacciati nel mondo da sanguinose guerre di aggressione, da repressioni ottuse ed esecuzioni sommarie, dal riemergere in modo preoccupante - alimentato dall'uso distorto dei social - dell'antisemitismo, dell'intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Giornata della Memoria che commemora le vittime della Shoah.

"Il sistema di Auschwitz e dei campi a esso collegati - ha proseguito il capo dello Stato - fu l'estrema, ma diretta e ineluttabile, conseguenza di pulsioni antistoriche e antiscientifiche, istinti brutali, pregiudizi, dottrine perniciose e gretti interessi, e persino conformismi di moda. Tossine letali - razzismo, nazionalismo aggressivo, autoritarismo, culto del capo, divinizzazione dello Stato - che circolarono, fin dai primi anni del secolo scorso, dalle università ai salotti, persino tra artisti e docenti , avvelenando i popoli, offuscando le menti, rendendo aridi cuori e sentimenti". 

 "Non possiamo dimenticare - ricordando i deportati italiani - le sofferenze patite dai nostri militari, internati nei campi di prigionia tedesca, dopo il rifiuto di passare nelle file della Repubblica di Salò, alleata e complice dell'occupante nazista. Furono 650.000. Il loro no ha rappresentato un atto di estremo coraggio, di riscatto morale, di Resistenza", ha detto ancora Mattarella.

"La Shoah rappresenta l'abisso dell'umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l'infamia delle leggi razziali del 1938. È nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo non si riduca ad un mero esercizio di stile". Lo scrive la premier Giorgia Meloni in un messaggio in occasione del giorno della Memoria.













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