Federcoop riparte da un documento aperto al dialogo

Approvato dal Consiglio in vista dell’assemblea per il rinnovo della presidenza fissata per ottobre



TRENTO. La base di discussione sul futuro del movimento cooperativo trentino e della Federazione in vista dell’assemblea di ottobre prende la forma di un documento “aperto” presentato ieri sera a Pergine Valsugana, al primo di una serie di incontri sul territorio con i soci.

“Si tratta di un documento politico che servirà da base di discussione, uno strumento per confrontarci su temi ed impegni concreti che vorremmo integrare e condividere con il maggior numero di soci”, ha affermato la vicepresidente vicaria Marina Castaldo.

Il testo tiene conto anche del dibattito che si è sviluppato all’interno al movimento soprattutto nell’ultimo anno. Per questo si è aperto un canale di dialogo anche con la componente critica che lo scorso anno si era riconosciuta attorno alla candidatura alla presidenza del professor Geremia Gios. “Un confronto leale e costruttivo che auspichiamo possa proseguire, pur nel rispetto delle reciproche sensibilità”, ha auspicato Castaldo. “Il documento vuole essere il più aperto possibile e non ha pretesa di completezza - ha aggiunto il consigliere Renato Dalpalù, componente della delegazione del cda –. Credo sia più importante, in un momento come questo, unire le forze”.

Il percorso verso l’assemblea elettiva di ottobre deve essere orientato verso una riflessione sulla ridefinizione del ruolo e delle funzioni della Federazione per mettere la cooperazione trentina in condizione di fare fronte ad uno scenario nuovo, profondamente diverso dal passato.

Un percorso in due fasi: la consultazione con la base sociale tra luglio e agosto, l’individuazione e formalizzazione delle candidature agli inizi di settembre.

Quale ruolo per la Federazione. “I prossimi anni – si legge nel documento – dovranno portare necessariamente a una ridefinizione del ruolo della Federazione, non solo per effetto della riforma del credito, ma anche per rendere la guida del sistema più efficace dopo un periodo che a causa della crisi ha dato origine ad una situazione di incertezza diffusa”. Un ruolo che dovrà essere complementare rispetto a tutti gli altri soggetti che fanno parte del movimento, caratterizzata da uno sguardo trasversale e più ampio rispetto ai singoli settori, e incentrata prioritariamente su quattro funzioni-cardine: elaborazione strategica, rappresentanza sindacale, formazione e vigilanza.

Le quattro funzioni-cardine. In particolare, la Federazione dovrà distinguersi per una capacità sempre maggiore di leggere le trasformazioni dell’economia e della società trentine e di elaborare strategie “alte” di sistema. La cooperazione va vista come un sistema di imprese la cui finalità ultima è di integrarsi ed interagire con il proprio territorio per rappresentare un volano di sviluppo non solo per i propri soci ma più in generale per l’intera comunità. La formazione è strumento fondamentale di implementazione delle strategie di sistema.

Per realizzare le quattro funzioni-chiave occorre rivedere la struttura organizzativa, intervenire sulle modalità di governance e sulle regole di funzionamento. Questa riorganizzazione, che dovrà ricomprendere anche la struttura dei servizi di consulenza e assistenza alle cooperative, dovrà essere occasione per valorizzare le competenze del personale.













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