microcriminalità

Tre rapine con la siringa in centro in poche ore

L’uomo ha avvicinato le vittime (due sono minori) chiedendo di poter usare il cellulare e poi ha preteso dei soldi



TRENTO. Una rapina che ha il sapore dell’estorsione. Anzi tre rapine particolari. Sono quelle che sono state denunciate ieri ai carabinieri. E ora i militari di Trento sono al lavoro per identificare e fermare l’autore di questi episodi di microcriminalità che aumentano il senso di insicurezza dei trentini. A chiedere aiuto alle forze dell’ordine sono stati due 15enni e un 20enne che hanno incrociato in momento diversi, in luoghi diversi, il rapinatore che li ha minacciati mostrando una siringa.

Ma andiamo con ordine. Le tre rapine sono avvenute tutte nel tardo pomeriggio di ieri fra la zona di Torre Verde e quella di Torre Vanga e la ricostruzione di quanto successo fatta dalle tre vittime è sempre la stessa. Come pare combaciare anche la descrizione del malvivente. Una serie di indicazione, queste, che portano a pensare che ad agire sia stata una sola persona. Un giovane (pare abbia fra i 20 e i 30 anni) che avvicinava le sue vittime con fare gentile. Chiedendo di poter usare un secondo il cellulare di chi gli stava davanti, per una chiamata veloce. Una questione urgente e lui purtroppo il telefonino non lo aveva con sè. Una richiesta alla quale almeno tre persone hanno aderito passando il telefono allo sconosciuto passante. Che in quel momento perdeva tutti i modi gentili per estrarre invece una siringa. E usandola come minaccia, come possibile veicolo di trasmissioni di terribili malattie, la brandiva. Ma non per chiedere altro. Ma per proporre una sorta di baratto. Ossia tutto il denaro che la vittima aveva con sè in cambio del cellulare. È qui che la rapina prende il sapore forte dell’estorsione. Avuto quello che «chiedeva», il rapinatore se ne andava. Ma, a quanto pare, era pronto a colpire ancora.

Come detto sono state tre le denunce che hanno ricevuto i carabinieri a pochi minuti l’una dalle altre e sono subito iniziate le verifiche per cercare di dare un nome e un volto al rapinatore. E non è ancora possibile dire se le tre denunce corrispondano al numero totale di episodi che si sono verificati. Non è possibile dire, infatti, se l’uomo abbia incontrato altre vittime che magari non hanno ancora presentato denuncia.

Questi episodi arrivano a pochi giorni di distanza da un’altra rapina avvenuta alla stazione dei treni. In quel caso il rapinatore (poi identificato e denunciato dalla Polfer) aveva avvicinato la sua vittima (un ventenne) chiedendo una sigarette e dopo aver ricevuto un rifiuto aveva fatto partire calci e pugni. Riuscendo a scappare con lo smartphone del povero ragazzo.













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