“Tav” e discarica, l’assessore Facchin debutta in aula

Trento. «A Mattarello sono in corso dei sondaggi per pianificare la nuova circonvallazione ferroviaria che consentirà ai treni di aggirare la città. Ma non chiamiamola “Tav”, è un nome che rischia di...



Trento. «A Mattarello sono in corso dei sondaggi per pianificare la nuova circonvallazione ferroviaria che consentirà ai treni di aggirare la città. Ma non chiamiamola “Tav”, è un nome che rischia di confondere l’opinione pubblica». Così il neo-assessore alla mobilità e alla transizione ecologica Ezio Facchin ha risposto all’interrogazione del consigliere Vittorio Bridi (Lega) nel corso del Consiglio comunale di giovedì. Facchin ha illustrato i piani sulla mobilità ferroviaria: «Puntiamo sull’interramento della ferrovia, con il traffico passeggeri che arriverà nella stazione di piazza Dante. E ci concentreremo sul Nordus (prolungamento da Trento Nord a Trento Sud della Trento-Malè, ndr)».

L’assessore ha confermato lo svolgimento dei sondaggi per la pianificazione delle opere: «Il sondaggio di Italfer a Mattarello è iniziato due settimane fa e terminerà il 5 dicembre. Ne inizierà un altro a Mesiano dopo l’Epifania e durerà un mese». Nell’interrogazione, Bridi esprimeva preoccupazione per l’attivismo dei gruppi “No Tav” che hanno manifestato a Mattarello domenica scorsa: «Circa 60 attivisti “No Tav”- riferisce Bridi - hanno inscenato un volantinaggio nella piazza della chiesa di Mattarello al termine della messa, causando assembramenti e preoccupazione e promettendo di ripetersi ogni settimana. Devono intervenire le forze dell’ordine». Il sindaco Ianeselli ha assicurato che degli interventi sono stati pianificati: «La competenza dell’ordine pubblico è in primis del Commissariato e della Questura, ma ci siamo confrontati con la Polizia Locale, ci sarà un supporto».

L’assessore Facchin è stato chiamato in causa anche dal consigliere Andrea Maschio (Onda Civica), che manifestando stima per l’alto profilo tecnico del neo-assessore, ha chiesto se intenda favorire la bonifica della ex discarica di Sardagna: «L’ha ordinato il giudice, non ci si può più limitare ai monitoraggi». Facchin vuole studiare il dossier: «Dai monitoraggi risulta che gli smottamenti procedano molto lentamente e non ci sia un problema di sicurezza. Dobbiamo però decidere che fare di quell’area». F.P.













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