Ricci: «Ho agito correttamente»
Il docente è sereno: «Avrò modo di spiegare e sono contento di poterlo fare»
TRENTO. «Sono tranquillo. Ho agito correttamente. Sono contento di poter argomentare». Il professor Mosè Ricci, in questo delicato momento, mantiene quello stile che lo ha reso celebre tra molti suoi studenti. Capacità professionale, doti umane in grado di valorizzare ogni cosa e, ad ogni casa, saper dare il giusto peso, la giusta forma. Al centro di un’indagine delicata, dove si parla di turbativa d’asta, di un concorso pilotato, proprio da lui, che ne sarebbe artefice ed orchestrale, il professore si dice sereno. «Certo, è stato un fulmine a ciel sereno, ma sono contento di avere l’occasione per poter spiegare». Così, il professore, stimato architetto, a Trento dal 2016, affronterà le fasi di un’indagine che vede coinvolti anche due suoi colleghi. Stesso dipartimento, stessi reati contestati. Per i colleghi professori, che sarebbero stati gli altri due commissari del presunto concorso pilotato, non è stata avanzata però alcuna richiesta da parte della Procura. Per Ricci, invece, c’è l’interdizione dai pubblici uffici, per un anno. L’architetto Ricci, dunque, non fa più parte di quel tavolo consultivo che, nell’ambito del prg di Trento, per conto dell’ Università, si occupa di dare il proprio apporto alla città che si dovrà disegnare domani. Nella sue parole, la profonda amarezza per l’accaduto, ma anche la fermezza di chi dice di aver agito in piena correttezza, sempre. Una certezza che gli consentirà di poter chiarire come sono andate davvero le cose, come è stato predisposto il bando oggetto delle indagini.