In Regione orari part-time Consiglieri a casa alle 13

La mattina se ne va su una mozione su Clara Marchetto, poi seduta sospesa. La Lega e Sembenotti: «Follia». Firmani: «Che triste il centro sinistra che vota sì»



TRENTO. Poco prima delle 13 suona la «campanella» e la presidente del consiglio regionale Rosa Thaler annuncia il «rompete le righe». Accolta la proposta Svp di rinunciare alla seduta pomeridiana del consiglio, tutti (o quasi) d’accordo nel chiudere in anticipo la seduta del consiglio a Bolzano. Eppure, non che i politici regionali si fossero ammazzati di lavoro. Dopo aver approvato il giorno prima il recepimento della Legge Brunetta anche in Regione (i lavori, per altro, erano già iniziati la sessione precedente), ieri la giornata si presentava piuttosto tranquilla. In apertura di lavori, infatti, è stato ritirato il disegno di legge numero 23: “Nuove disposizioni in materia di efficienza, trasparenza, merito e pubblicità di dati dei dirigenti regionali”, presentato dai consiglieri regionali della Lega Nord. Si è passati poi ad un altro punto all’ordine del giorno, la mozione Patt-Svp presentata dai consiglieri Ottobre, Dominici e Pichler (Rolle), che chiedeva che la giunta si impegnasse per la riabilitazione politica di Clara Marchetto, antifascista esponente dell’Asar eletta in consiglio regionale ma poi esclusa per aver mentito sul suo arresto per spionaggio durante il fascismo.

La discussione ha animato l’aula fino a quando a sorpresa - poco prima delle 13 - Elmar Pichler Rolle (Svp) senza dare spiegazioni ha chiesto la sospensione dei lavori. Pius Leitner (Freiheitlichen) si è detto contrario, così come Alessandro Savoi (Lega Nord) che ha spiegato come ci fossero molte altre questioni importanti da trattatare: «Mancano ancora 39 punti all’ordine del giorno», ha tuonato il leghista. La Regione è una scatola sempre piú vuota, ma interrompere la seduta è una follia. Contro la proposta anche il consigliere Marco Sembenotti (Civica): «Vergogna, siamo pagati per lavorare, abbiamo gli occhi dell’opinione pubblica addosso e abbiamo perso mezza giornata a parlare di aria fritta». Tutti contrari? Sulla carta sì, peccato che al momento del voto l’interruzione abbia ottenuto un comodo via libera con 24 voti a favore, 20 contrari e 5 astensioni (del Pd trentino). Immediata anche la presa di posizione del consigliere Firmani (Idv): « E’ stato a dir poco sconfortante vedere anche i consiglieri trentini di centrosinistra votare a favore dell’interruzione dei lavori ed altri astenersi. C’è da chiedersi inoltre se siano veramente questi i comportamenti che dovrebbero infondere fiducia nei cittadini. In un momento difficile come quello attuale, dove il disagio e le difficoltà economiche della popolazione sono a livelli mai registrati prima, l’attenzione, la serietà, il senso di responsabilità, dovrebbero costituire un principio saldo di chi fa politica».

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