In casa ottomila infortuni all'anno

Gli uomini più distratti: sbattono, si inciampano o si schiacciano le dita


Robert Tosin


TRENTO. Casa dolce casa? Macché! A giudicare dai dati è un luogo pieno di insidie. Oltre ottomila trentini all'anno sono costretti a ricorrere al pronto soccorso per ferite riportate tra le mura domestiche. E i numeri sono in incremento. Il 3,6 per cento di tutti gli accessi all'ospedale riguarda proprio gli incidenti casalinghi e i ricoveri sono oltre i 600 all'anno.
Il fenomeno viene ritenuto un'emergenza sanitaria al punto da prevederne un'accurata segnalazione a fini statistici. La registrazione risulta fondamentale per intervenire poi con campagne di sensibilizzazione. Ne esce così un identikit dell'"infortunato tipo" che svicola un po' dai luoghi comuni che identificano il classico incidente domestico con la maldestra massaia impegnata ad affettare le zucchine. Stupisce così scoprire che sono gli uomini quelli più "distratti" in casa: gli accessi al pronto soccorso riguardano infatti per il 53 per cento gli uomini. Le donne, in compenso, sono quelle che si fanno male più seriamente: il 70 per cento delle infortunate viene ricoverato. Questo fa pensare che non siano le classiche attività domestiche a causare ferite e traumi, bensì il fai da te, il giardinaggio o l'hobbistica svolti nelle rimesse, nella cantina o nel garage. E infatti a supporto di questa tesi arriva la classifica dei luoghi più pericolosi: la cucina è solo al terzo posto. Il bagno, ritenuto micidiale per le piastrelle lisce e la doccia scivolosa, è addirittura al quinto posto. Terribili invece le pertinenze - appunto i garage e le rimesse - che sono teatro del 25 per cento degli infortuni. Un altro quarto degli incidenti avviene negli altri locali della casa, esclusi cucina, bagno e scale. In cucina avvengono circa 1500 infortuni all'anno.
Già, ma che tipo di guai possono succedere in casa? Quasi nella metà dei casi (il 45,6 per cento) la causa che porta al pronto soccorso è la caduta, causata da inciampamento o sdrucciolamento. Insomma, il classico scivolone sul pavimento bagnato dove non dovrebbe esserlo oppure l'ostacolo improvviso che compare tra i piedi. La seconda causa di infortunio è l'urto o lo schiacciamento: le mani tra la porta, un oggetto pesante che finisce sul piede, la zuccata in qualche sportello aperto (17,7 per cento dei casi). La maggior parte degli infortuni si verifica nell'area che fa riferimento all'ospedale di Borgo. Pur in calo, il 21,7 per cento degli eventi accadde proprio in quella zona, seguita da Cavalese, Cles e Rovereto. Curiosamente il Santa Chiara è il meno frequentato, assieme a Mezzolombardo.
Per quanto riguarda gli infortuni più gravi, cioè quelli che portano al ricovero, interessano per la maggior parte anziani, con un'età media che si sta alzando. Il 74 per cento dei casi riguarda over 65 per quanto riguarda la media, ma con un forte coinvolgimento di persone con oltre 75 anni. Sono soprattutto gli anziani quelli a subire i danni maggiori. L'età media dei decessi (quasi tre al mese) è di 79 anni.
Pur di fronte a dati così impattanti (8 mila infortuni in Trentino, cioè 15,6 ogni mille abitanti, ben al di sopra della media nazionale) è significativo valutare anche la percezione del rischio domestico nella popolazione. Oltre il 94 per cento dei cittadini ritiene molto bassa la probabilità di farsi male in casa.

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