Impiegato infedele, Comunità parte civile

L’ente vuol recuperare l’ammanco (300mila euro) causato dal dipendente. Con Intervento 19 e 20.2 57 nuovi occupati


di Roberto Gerola


PERGINE. Costituzione della Comunità di valle come parte civile nei confronti del dipendente infedele e lavoro per 57 persone «per non doverci limitare alla sola assistenza» come interventi nel recupero dell’ambiente. Due iniziative importanti che il presidente Mauro Dallapiccola ha illustrato ieri dopo la seduta di giunta nel corso della quale il vicepresidente Carlo Leonardelli ha presentato le proprie dimissioni.

Parte civile dunque nei confronti dell’impiegato infedele (il pasticcio era stato scoperto dalla Guardia di Finanza) per recuperare circa 300.000 euro, tanto ammonta l’ammanco registrato ai danni della Comunità. Tra l’altro, Dallapiccola ha fatto sapere che gli accertamenti sono ancora in corso ma mancano solo alcune pratiche. «Se qualcuno degli assistiti riceverà nostre comunicazioni in proposito - ha detto ancora - è invitato a presentarsi in ufficio dove riceverà il massimo aiuto per rendere l’accaduto il meno doloroso possibile». Insomma, venite che ne parliamo. In proposito, tra l’altro, c’è anche il patrocinio gratuito dell’avvocato Romina Targa (l’iniziativa è di Alternativa, gruppo consiliare della Comunità) a tutela appunto degli utenti. La vicenda giudiziaria registra una nuova udienza il prossimo 14 marzo.

Poi, l’annuncio a proposito dell’Intervento 19 e dell’Intervento 20.2 entrambi nell’ambito del recupero ambientale,un’operazione già iniziata l’anno scorso e che quest’anno registra un incremento. Saranno, infatti, 57 le unità lavorative impiegate, in sostanza una squadra in più. Meglio di un’agenzia del lavoro, verrebbe da dire, con la Comunità di valle impegnata a impiegare le proprie risorse su un fronte a tutela delle fasce più deboli. La spesa sarà di 315.000 euro, anche se occorre ancora il parere positivo da parte dell’assemblea che sarà convocata il 18 marzo prossimo. Rispetto all’anno scorso, ci sono 65.000 euro in più con i lavoratori che saranno impegnati soprattutto nel recuperare le strade e i sentieri di accesso ai siti della Grande Guerra che la Provincia intende sistemare in vista del 100° dell’inizio del conflitto bellico nel 1914. Si parla quindi di aree come il Forte di Tenna e il fronte bellico (di seconda linea) dalla Panarotta al Passo Cagnon (Palù del Fersina). Se con l’Intervento 19 gli operai sono impegnati da 6 a 9 mesi, quelli che si dell’Intervento 20.2 avranno un lavoro di 20 mesi.

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