Trento

Il clima che cambia fa crescere gli insetti sconosciuti e voraci

Non solo specie aliene come la zanzara Tigre e la Coreana: proliferano anche gli esemplari dannosi per l’agricoltura


di Francesca Quattromani


TRENTO. Voraci, indifferenti alle stagioni. Non si scacciano definitivamente, ma se ne può controllare, e quindi limitare, la proliferazione. Sono gli insetti che, coccolati dal cambiamento climatico, oggi trovano condizioni propizie di sviluppo anche nelle terre dell'arco alpino, a differenza di pochi anni fa. Dalla zecca alle zanzare, agli insetti nemici dell'agricoltura. La chiave per affrontare il problema è un sistema integrato che sappia dare risposte rapide e sostenibili. Da anni la Fondazione Mach lavora in tal senso. Ma ora questa politica deve accelerare. Annapaola Rizzoli dirige il centro di ricerca e innovazione della Fondazione Mach. Il cambiamento climatico preoccupa i ricercatori. «Servono priorità per azioni di ricerca ed intervento» dice Rizzoli mentre analizza gli impatti maggiori di un clima che, nell'arco alpino, diventa sempre più mite. Da una parte, la modifica dei cicli biologici delle specie autoctone, dall'altra lo sviluppo di condizioni utili all'insediamento di specie aliene.

Le specie autoctone. L'esempio è la zecca dei boschi. Fa parte della fauna locale, può trasmettere malattie infettive come l'encefalite virale e la malattia di Lyme. «Oggi la zecca è più attiva – spiega la dottoressa della Fem – prolunga la sua attività di ricerca ospiti. Un tempo, fino a dieci anni fa, la sua azione abbracciava i mesi che vanno da maggio ad agosto. Oggi la zecca è attiva tutto l'anno, persino d'inverno, nelle aree più soleggiate e calde».

Le specie aliene. Di casa, in Trentino, la zanzara Tigre. Nuovo ingresso, in provincia, la zanzara Coreana. «Al momento non desta particolari preoccupazioni ma, potenzialmente, può trasmettere virus - precisa Rizzoli- Più tranquilla della Tigre? Diciamo piuttosto che è legata ad ambienti rurali ed agrari, si ciba di sangue animale. La Tigre, invece, li gradisce molto meno. Il 95% dei suoi pasti li fa sull'uomo».

In agricoltura. Dal 2010 il moscerino della frutta, la Drosophila Suzuky, è ben noto in Trentino. Passaporto asiatico, attacca varie specie di frutta. C'è poi la Cimice asiatica, a preoccupare le coltivazioni. Frequenta in modo assiduo il Trentino da un paio di anni.

Gli impollinatori. Se l'attività di fioritura si sposta, questi insetti buoni vanno in confusione. Aumento delle temperature significa aumento dei cicli di riproduzione. In un anno, si possono avere più generazioni di insetti della stessa specie. Che cosa fare. «Serve un sistema coordinato ed armonizzato di controllo e lotta integrata, effettuato dai soggetti coinvolti in maniera sincrona. Il fine è mantenere la densità di questi insetti a livelli bassi. Privato e pubblico, però, devono agire insieme» chiude Rizzoli.













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