D’estate, pericolo zecche per umani e quattro zampe 

Anche in Trentino ci sono zone a rischio come Val di Non, Cembra, Valle dei Laghi L’importante è controllare la nostra pelle e il pelo degli animali per agire in fretta 


di Ivana Sandri


TRENTO. L'aumento della temperatura e dell'umidità ci invogliano alle escursioni, meglio ancora se accompagnati dai cani, mentre i gatti si lanciano in frequenti scorrerie fuori casa.

Insomma, l'arrivo dell'estate rende tutti più attivi e desiderosi di stare a contatto con la natura. Ma l'ambiente può nascondere pericoli che è meglio imparare ad evitare. Non ci riferiamo a lupi e orsi, ma a specie ben più temibili, tanto che il Minsal ha predisposto un piano nazionale di sorveglianza. Le zecche sono oggi il nemico pubblico per chi frequenta abitualmente i pascoli e i boschi, sia per hobby che per attività professionali. Aracnidi che necessitano di cibarsi del sangue di molte specie animali per completare il ciclo vitale, parassitano gli animali selvatici, ma anche quelli domestici e persino l'uomo: si lasciano cadere dalle piante su animali o persone, con il rostro perforano la pelle e iniziano il pasto di sangue, che può durare alcuni giorni, staccandosi poi spontaneamente. La puntura non è dolorosa e spesso l'ospite non se ne accorge, ma durante il pasto possono trasmettere infezioni, causa di malattie anche molto gravi sia negli animali che nell'uomo.

La malattia di Lyme e la TBE sono le due patologie sotto osservazione in Provincia di Trento: attualmente tutto il Trentino può considerarsi a rischio, ma i casi umani sembrano riferibili maggiormente alle zone della Val di Non, Val di Cembra, Valle dei Laghi. Nell'uomo la malattia di Lyme si manifesta dopo un'incubazione di 3-32 giorni, all'inizio con chiazze rossastre sulla pelle, a volte febbre, malessere, mal di testa, dolori alle articolazioni e ai muscoli, in seguito può causare disturbi più gravi a carico delle articolazioni, al cuore e al sistema nervoso. La terapia antibiotica è più efficace nei primi stadi, quindi è importante riconoscerla per tempo. Non è disponibile un vaccino. La TBE all'inizio è simile all'influenza, ma può evolvere in una forma più grave (meningite o encefalite) e causa danni permanenti al sistema nervoso. È disponibile un vaccino in tre dosi, reperibile ne gli ambulatori vaccinali dell'Apss.

In considerazione dei pericoli, è necessario proteggere gli animali domestici, utilizzando gli antiparassitari specifici, facendo però molta attenzione, perché alcuni prodotti dedicati ai cani sono tossici per i gatti. È opportuno spazzolarli, per controllare la presenza dei parassiti e controllare la propria cute dopo ogni escursione, provvedendo subito a rimuovere le zecche con l'aiuto di una pinzetta, senza usare olio o altre sostanze, che non servono a staccarle più facilmente, mentre possono indurle a rigurgitare, aumentando il rischio di infezione.















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