Manu Chao alla Campana  la rabbia degli esclusi 

Il concerto con le restrizioni Covid. Uno show minimale per 500 con il pubblico costretto a stare ai posti assegnati. Molti da fuori regione e non entrati per overbooking: faremo causa


Michele Stinghen


Rovereto. Maria Dolens stava ancora ondeggiando dopo i suoi rintocchi, quando Manu Chao è salito sul palco e ha intonato la sua prima canzone. "Buonasera Rovereto, que pasa por la calle?", ha così salutato il musicista franco-iberico. Ha subito scaldato l'atmosfera, con il pubblico che - non potendo ballare - si è sfogato con il battimani. I timori maggiori per l'evento dell'estate 2020 segnata dalla pandemia, era che si verificassero assembramenti vista la fama di Chao, esibitosi sotto la Campana dei caduti. Pericolo sembra scongiurato, con sedute alternate, controlli, misurazione della temperatura e inviti ai corretti comportamenti. Chao invece ha offerto uno show minimale, lui alla chitarra, accompagnato da un solo percussionista. Sconcerto e rabbia invece tra le tante persone arrivate da lontano dopo che avevano prenotato e pagato il biglietto e che sono rimaste a bocca asciutta perché erano stati venduti quasi mille biglietti per i 500 posto disponibili. Molti hanno ricevuto una mail che recitava "il suo acquisto non è andato a buon fine" appena ieri mattina alle 10. Alcuni nemmeno quella, e si sono visti respinti all'ingresso, nonostante avessero il biglietto in mano. Provenendo dalle Marche, dell'Emilia o altre regioni, avevano anche preso ferie, prenotato b&b o albergo sicuri di poter assistere al concerto, avendo ricevuto il biglietto e pagato. Hanno anche inscenato una protesta pacifica, invocando cantando l'aiuto di Manu Chao. Si dicono pronti a far causa agli organizzatori per la comunicazione fatta poche ore prima dell'evento.















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