Le idee per portare la gente  a vivere il Parco Tre Castagni

Pergine. Due classi terze del Marie Curie daranno voce al Parco Tre Castagni attraverso un progetto nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, affinché l’area non sia utilizzata solo per le...



Pergine. Due classi terze del Marie Curie daranno voce al Parco Tre Castagni attraverso un progetto nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, affinché l’area non sia utilizzata solo per le manifestazioni popolari, ma vissuta anche dalle persone. Ad occuparsene sono i ragazzi e le ragazze della terza A economico sociale e della terza ex geometri, rispettivamente con i tutor Massimo Guarneri e Rita Mattocci e la docente Marina Stenghel come responsabile.

Il progetto “Soglie, variazioni per voci e figure” è stato presentato agli studenti. Lo stimolo è venuto dalla Soprintendenza dei beni culturali dopo una precedente iniziativa. Per questo erano presenti il sovrintendente Franco Marzatico con Lucia Cella che ha elaborato il programma del percorso dopo i contatti con il Comune di Pergine presente con la vicesindaco Daniela Casagrande (ha evidenziato l’importanza del progetto, la pagina di storia che l’ospedale rappresentava specie per l’aspetto economico e il suo ruolo nella comunità, le potenzialità) e Luigi Pedrotti (responsabile del verde). L’incontro è stato aperto dalla dirigente Elina Massimo.

Nel suo intervento ha ricordato l’importanza dei progetti di alternanza scuola – lavoro, il sostegno che la Provincia dà a questi percorsi, la loro utilità per gli studenti che attraverso questo tipo di esperienze sono più preparati per inserirsi nel mondo del lavoro. Dopo le parole di Marina Stenghel (presenza sul territorio, opportunità per i ragazzi), ha parlato Franco Marzatico: rapporto vitale con le scuole per la coesione sociale e la conoscenza del territorio, per la conservazione dell’ambiente che è patrimonio comune, di coinvolgimento dei giovani nelle iniziative ambientali (ha citato il progetto “Vaia Cube”) ma anche nella conservazione del bene comune (ha citato la «meritoria operazione Castel Pergine» promossa dall’omonima Fondazione). E’ stata quindi la volta di Lucia Cella (responsabile di educazione al patrimonio della Soprintendenza) che ha illustrato il progetto.

Attualmente vi si svolgono solo grandi manifestazioni, ma occorre andar oltre e far sì che il cittadino possa dialogare con il parco, possa riappropriarsi e curare il parco come patrimonio collettivo. Il percorso che sarà compiuto dagli studenti: approccio esplorativo dello spazio verde; conoscenza delle peculiarità paesaggistiche, architettoniche e funzionali; il parco nel tempo. Il tutto attraverso le fonti documentarie scritte, le piante e i progetti, le immagini e tecniche narrative. Possibili risultati: utilizzo dei diversi codici espressivi per caratterizzare i punti di sosta, mappe per l’orientamento, suggestioni visive, narrazioni e interpretazioni per voci, immagini e figure. Lucia Cella ha messo in evidenza come il parco sia soggetto interessante che va studiato dai ragazzi affinché gli stessi possano esprimere sensazioni, è ne stimoli la fantasia con l’obiettivo di sollecitare l’interesse della gente puntando anche sui paesaggi che si vedono dal parco e che danno sensazioni particolari. E’ stata sottolineata anche l’importanza del labirinto a forma di cervello. La serata è stata chiusa da Ilaria Andaloro e Fabio Gaccioli, animatori teatrali, che elaboreranno il progetto degli studenti per dar voce ai luoghi. R.G.













Scuola & Ricerca

In primo piano