Ecco i “volontari ambientali” 

Consiglio comunale. Il comandante della Polizia locale, a cui si affiancheranno, ne ha illustrato le caratteristiche Saranno 21, in servizio per 8-10 ore al mese, con pettorina e distintivo: dovranno contrastare comportamenti incivili


ROBERTO GEROLA


Pergine. Non solo sacchetto e paletta (e guinzaglio) per i cani portati a spasso. Ma anche, in prospettiva, bottiglietta d’acqua della spina. Se paletta e sacchetto serviranno per raccogliere le deiezioni “consistenti” dei cani, la bottiglietta d’acqua servirà per diluire le deiezioni “liquide” sempre dei cani. Perché, specie con il caldo, ammorbano l’aria di odore acre non certo piacevole. Questa possibilità è emersa l’altra sera in sede consiliare con il comandante Flavio Lucio Rossio a illustrare il nuovo regolamento (approvato all’unanimità) che disciplinerà l’azione dei “volontari dell’ambiente”. L’uso della “bottiglietta” già avviene a Caldonazzo e si vorrebbe estenderlo anche in altri territori comunali. Si pensa di farli distribuire dai “volontari dell’ambiente” che andranno a collaborare con la Polizia Locale, nei parchi soprattutto.

Si tratta di una delle “caratteristiche” dell’azione che appunto i “volontari dell’ambiente” svolgeranno una volta in servizio (almeno 8-10 ore al mese, ciascuno, e sono 21). Saranno dotati di pettorina, con targhetta in metallo (distintivo del ruolo), berretto con fregio e tesserino. Il comandane Rossio ha specificato alcuni aspetti del nuovo “Corpo”: sono alle dirette dipendenze del comandante che emetterà nei loro confronti degli ordini di servizio; saranno in coppia (i primi tempi accompagnati anche da un agente), avranno massima visibilità e si occuperanno soprattutto di prevenzione oltre che di azioni di sensibilizzazione da effettuare nelle scuole; sono incarichi in totale gratuità, gli unici costi saranno quelli relativi a pettorina, distintivo eccetera; hanno seguito un corso di qualificazione (un altro sarà a settembre) sugli argomenti principali; all’interno del gruppo ci sarà un coordinatore. Il loro ruolo sarà di contrastare comportamenti di inciviltà: abbandono di rifiuti, deiezioni comprese, atti vandalici, eccetera. Soprattutto, appunto, prevenzione. Saranno all’opera nei parchi, sulle spiagge, nei pressi delle scuole, alle manifestazioni popolari, periferia eccetera.

Molte le richieste formulate dai consiglieri (Marco Casagranda, Marina Taffara, Renato Tessadri). Per tutti, le rispose del comandante Rossio. Problema sanzioni. Potranno farle, ma non è il punto base; per i “volontari” soprattutto presenza come deterrente e appunto prevenzione e approccio con la cittadinanza in quanto non hanno deleghe di funzioni. Al termine del corso hanno avuto un punteggio che nel 95% dei casi è stato di 10/decimi. Tra i “volontari” anche persone con qualifiche professionali e soprattutto tanta passione per questo incarico: si tratta di un valore aggiunto. Come ha spiegato Rossio.

Mezzi in dotazione: semmai in futuro e quelli dismessi, ma ancora funzionanti e senza insegne. Per loro ci sarà un disciplinare da rispettare e non avranno potere coercitivo. Se occorre, dovranno avvertire Polizia locale o Carabinieri. Per Alberto Frisanco si tratta di un’opportunità di relazionarsi tra cittadini, tra comunità; ma anche di collaborazione e coinvolgimento. Infine Walter Zanei. Ha posto il problema: sono preparati in caso di pronto intervento o di calamità? Rossio ha fatto sapere che non c’è preparazione in questo settore, nemmeno tra gli agenti se non quello di prestare servizio di viabilità. In prospettiva si potrebbe provvedere a qualche azione di Protezione civile addestrandosi con i vigili del fuoco volontari. Si fa riferimento all’eventuale interesse del singolo che deve tuttavia rispondere a determinati requisiti psico-fisici. Infine, il fenomeno dei rifiuti bruciati nel fuoco (Marina Taffara). «Rientra nell’opera di sensibilizzazione», ha risposto Rossio.

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