dopo il 2 giugno

Maxi rissa sul lago di Garda: due le inchieste della Procura di Verona

Aperti i fascicoli sui disordini e sulle molestie alle ragazze lombarde. Non si esclude che – in questa seconda indagine – non possa venir contestata l’aggravante dell’odio razziale 



LAGO DI GARDA. Sono due le inchieste parallele sulle quali sta lavorando la Procura di Verona dopo la maxi rissa avvenuta il 2 giugno sul Lago di Garda.

La prima riguarda i disordini tra Peschiera e Castelnuovo, in città e in spiaggia. Per questo fascicolo l'ipotesi è di rissa aggravata, danneggiamenti e tentata rapina.

Il secondo filone delle indagini si focalizza specificatamente sulle molestie sessuali denunciate da cinque adolescenti lombarde sul treno che le riportava a casa dopo una giornata a Gardaland.

Secondo quanto trapela da fonti giudiziarie, non è escluso che la Procura veronese valuti anche l'aggravante, per la seconda inchiesta, dell'odio razziale, sulla base proprio delle dichiarazioni delle cinque vittime. "Mentre ci toccavano senza lasciarci scampo - ha raccontato una delle adolescenti agli investigatori - ci urlavano 'qui non vogliamo italiani'". 













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