Vallesinella,il parcheggio lascia il posto al pascolo 

Buone notizie dal Parco. L’effetto scenico è notevole: dopo anni di burocrazia e sopralluoghi le auto spostate all’interno del bosco. Aumentata la sicurezza per il movimento delle navette



Madonna di campiglio. Il nuovissimo parcheggio di Vallesinella, messo in funzione dal Parco Naturale Adamello Brenta ancora a giugno, in “sordina”, in queste intense giornate ferragostane, ha brillantemente superato il “collaudo” del turismo campigliano, con molti riscontri positivi. Ora entrato a pieno regime. Il “grandioso” effetto visivo che adesso accoglie i visitatori non fa affatto rimpiangere la situazione precedente, con le sei file di auto ai piedi delle Dolomiti di Brenta.

L’area pascolo di Malga Vallesinella Bassa, che la Provincia aveva trasformato in parcheggio negli anni ’70, è stata completamente ripristinata mentre l’area di posteggio è stata spostata in una radura poco distante all’interno di un bosco dallo scarso valore forestale. I lavori, avviati lo scorso ottobre, sono stati eseguiti dalla ditta Agliardi snc di Carisolo per 115.000 euro (più Iva), con la progettazione e direzione dell’Ufficio tecnico ambientale del Parco.

Due interventi

Innanzitutto, il disfacimento completo dei terrazzamenti sterrati, comprese le aiuole di delimitazione, del vecchio parcheggio. L’area è stata rimodellata e rinverdita con fiorume e semine di alta montagna, riportandola alle sembianze originarie. È stata lasciata al margine solamente una corsia stradale per l’accesso alle teleferiche dei rifugi.

Quindi, nelle radure più pianeggianti, a destra del rifugio Vallesinella, sono state create due zone che possono accogliere 140 auto completamente mimetizzate dalle piante. Alcuni posti auto riservati ai Regolieri sono collocati in un’area esterna tra il parcheggio e la malga. Per perfezionare l’opera saranno necessarie delle finiture che saranno apportate in autunno.

L’idea “ciclica”

L’idea di spostare il parcheggio veniva riproposta ciclicamente da anni ma è dal 2016 che si è davvero creduto nella necessità di questa soluzione. Fin dall’inizio del suo mandato, infatti, il presidente del Parco, Joseph Masè, ha cercato un accordo tra tutti gli attori interessati dall’opera. La situazione si è definitivamente sbloccata nella primavera 2018, dopo un complesso iter autorizzativo che ha incontrato i pareri positivi dei Servizi provinciali Foreste e Fauna, la deroga della Comunità di Valle al Piano Territoriale di Comunità, il parere di conformità urbanistica di Tre Ville, e l’autorizzazione della Comunità delle Regole di Spinale e Manez.

I commenti

«L’arrivo a Vallesinella finalmente offre un colpo d’occhio degno di un Patrimonio dell’Umanità» commenta soddisfatto il presidente del Parco, Joseph Masè. «Il risultato finale è addirittura al di sopra delle mie aspettative e mi auguro che la meravigliosa vista sul Brenta possa regalare la stessa grande emozione che ho provato io durante il mio primo sopralluogo solitario. Si tratta di un intervento estremamente importante e perfettamente riuscito nella molteplicità degli obiettivi prefissi, quello del miglioramento e della tutela ambientale da un lato e l’avere trovato una valida soluzione per i parcheggi e per la nostra mobilità sostenibile dall’altro. I tanti apprezzamenti che sto ricevendo in questi giorni da amministratori locali, residenti e turisti, ripagano dell’impegno e dimostrano come il territorio unito possa raggiungere importanti risultati. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno condiviso questo percorso».

«Dopo anni di burocrazia e sopralluoghi – ricorda Luca Cerana, presidente della Comunità delle Regole di Spinale e Manèz – finalmente la porta principale del nostro Brenta risulta in ordine ed accogliente con il completo mascheramento delle automobili parcheggiate. L’intervento è minimale e poco impattante».

Oltre all’effetto visivo, tra le conseguenze positive prodotte da quest’opera vi sono l’ombreggiatura delle auto e l’incremento della sicurezza. Le navette prima dovevano eseguire alcune manovre tra le persone per tornare a valle mentre ora è stato creato uno slargo che permette ai mezzi di girarsi senza alcuna manovra. Tra l’altro, da inizio agosto, in sostituzione di una delle due navette è entrato in servizio un trenino gommato sul genere di quelli già usati in Val Genova e a Ritort, che è preferibile alla navetta per diverse ragioni. Le dimensioni ridotte lasciano più spazio sulla carreggiata, riduce le emissioni dei gas di scarico e consente al visitatore di vivere più da vicino l’accesso ad un’area protetta.















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