Ortopedia, guarigione più veloce con Fast Track 

L’ospedale di Tione è fra i primi d’Italia ad adottare il sistema multidisciplinare Il primario: «Dopo l’intervento di protesi un team di specialisti lavora in rete»


di Stefano Marini


TIONE . Ormai da qualche anno la sanità nelle valli trentine sembra aver perso lo "smalto" dei tempi migliori. Negli ultimi anni, ad esempio, ha tenuto banco la questione della chiusura dei reparti di ostetricia negli ospedali delle valli, Tione ed Arco su tutti. Si tratta di temi rilevanti, che colpiscono l'immaginario collettivo. In Trentino però "periferia" non significa solo spine, come dimostra l'implementazione del sistema "Fast Track" (letteralmente "tracciato veloce"), un sistema medico nato negli USA e sviluppato nel nord Europa, in Italia implementato con successo a Tione dal direttore del reparto di ortopedia Luigi Umberto Romano e dalla sua équipe.

"Con "Fast Track" - spiega il dottor Romano - si intende un nuovo sistema di medicina che mira a ridurre il periodo di non autosufficienza del paziente sottoposto ad intervento di protesi dell'anca e del ginocchio. L'idea è arrivare ad una gestione multidisciplinare medico infermieristica fisioterapica dei pazienti, partendo da basi fattuali e superando una serie di abitudini invalse nella pratica ma prive di adeguate basi scientifiche. Ciò che si desidera ottenere è la procedura migliore possibile per ciascuna fase del percorso del paziente, adattata alle sue esigenze in maniera dinamica e ottenendo anche un'ottimizzazione organizzativa del lavoro».

Fin qui i dati raccolti sembrano dar ragione alla teoria: «I numeri - conferma Romano - ci dicono che il lavorare in rete di più professionisti, équipe chirurgica e anestesiologica, personale infermieristico e fisioterapisti può ottenere ottimi risultati nel recupero del paziente cui sia stata applicata una protesi. Lo scopo del sistema "Fast Track" non è dimettere il paziente in fretta, ma garantirne la guarigione in tempi rapidi. Grazie a criteri assistenziali, clinici e fisioterapici di dimissione molto scrupolosi e mirati sulla persona che si andrà ad operare è possibile ridurre i tempi di ospedalizzazione senza aumentare i rischi. Un risultato possibile grazie al fatto che il paziente diviene centrale nel percorso terapeutico, ricevendo cure pre e post operatorie tali da ridurre eventuali complicanze. Il soggetto viene preparato all'operazione e impara a conoscere i propri limiti. Ciò rende più semplice il recupero domiciliare anche col coinvolgimento dei famigliari. Col sistema "Fast Track all'italiana" il paziente diventa egli stesso protagonista della propria guarigione».

Nel pubblico il "Fast Track all'italiana" è stato sviluppato per primo da Romano mentre nel privato analoghi sviluppi sono stati portati avanti a Firenze dal dottor Andrea Baldini. Tione è stato epicentro della sperimentazione pubblica: «Il sistema è partito a Tione nel 2015 grazie al sostegno del dipartimento ortopedico aziendale. Il protocollo realizzato qui verrà assunto da tutta l'azienda sanitaria trentina. In questo campo siamo fra i primi in Italia e presto il sistema verrà utilizzato anche per la cura delle fratture del femore, come già avviene nell'ospedale della Versilia. Uno dei fondamenti di questo sistema di cura è la multidisciplinarità. Con una rete creata ad hoc, possiamo procedere con la riabilitazione funzionale del paziente a casa o nella struttura più vicina al suo domicilio. Tutto viene eseguito grazie a precisi accordi, standardizzando il lavoro e aumentando efficienza e capacità di risposta di fronte ad eventuali problematiche. Il 10 febbraio il sistema "fast track" sarà oggetto di un convegno organizzato dall'azienda sanitaria ed FBK per diffondere la conoscenza della procedura a tutto il sistema trentino».













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