intervista

«Anche in farmacia sempre più richieste di aiuto per morso di zecca»

Parla il dottor Giorgio Martini, farmacista di Cembra, che (con il naturalista Giorgio Perini) ha accompagnato i colleghi in un'escursione a scopo educativo organizzata dall'Ordine professionale. «I turisti ci chiedono spesso il trattamento delle punture di insetto, in particolare quelle di vespa, tafani e calabroni, e come si toglie una zecca, operazione che ora si giova di una nuova tipologia di pinzetta con curvatura» - I CONSIGLI

ANALISI Morso di zecca e rischio malattie: attenzione anche in quota


FABRIZIO TORCHIO


Si è svolto domenica 19 ottobre a Cembra un evento di educazione continua in Medicina, organizzato dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Trento, dal titolo «Rischi e pericoli nell’escursione in montagna: il consiglio del farmacista». Trenta farmacisti si sono ritrovati al mattino in località Predocin, lungo la strada che da Cembra conduce al Lago Santo.

Sono stati accolti dal dottor Giorgio Martini, farmacista di Cembra, e dal dottor Giorgio Perini, naturalista. «Il gruppo - spiega Martini - si è incamminato verso il Rifugio Sauch dove, lungo il percorso, Perini ha illustrato i funghi, molto abbondanti in questo periodo, parlando delle sostanze tossiche e del loro riconoscimento. Giunti al biotopo del Lagabrun si è parlato di insetti, ragni, zecche e della loro pericolosità». 

Al Rifugio, Martini ha parlato di rettili e del trattamento del morso da vipera, poi di rabbia silvestre, di dotazioni di pronto soccorso e di trasporto del ferito.

«È seguita una visita al roccolo dove sono state descritte la struttura e la pratica dell’uccellagione di un tempo, a cui è seguita l’attività di cattura e inanellamento degli uccelli migratori per studiarne le rotte». 

Aggiunge il dottor Martini: «Ai partecipanti sono stati forniti suggerimenti per poter meglio informare coloro che si recano in farmacia come ad esempio i turisti, per avere dei consigli prima di affrontare la montagna». 

Ma quali sono le richieste più comuni che il farmacista si vede rivolgere da chi frequenta la montagna? 

«In farmacia - risponde Martini - ci chiedono spesso il trattamento delle punture di insetto, in particolare quelle di vespa, tafani e calabroni, ci viene chiesto come si toglie una zecca che si è attaccata al corpo dopo una gita in montagna e quale sia il relativo trattamento. 

Si parla di vaccinazioni contro l’encefalite da zecche, che consistono in tre dosi da somministrare ad un intervallo di 1-3 mesi tra le prime due dosi e di 9-12 mesi tra la seconda e la terza dose. La protezione garantita dal ciclo vaccinale è di tre anni. 

Forniamo informazioni sulla rabbia silvestre e la vaccinazione antirabbica, su cosa si deve fare dopo essere stati morsi da un cane, sul trattamento del morso da vipera, e diamo informazioni su quali farmaci, bendaggi e medicazioni si possano portare al seguito in montagna. 

Ancora, parliamo del trattamento delle emorragie in montagna e dell’utilizzo del tourniquet, strumento per gestire le emorragie. Si parla anche di come riconoscere i sintomi del mal di montagna e di come comportarsi in caso di insorgenza, di crema riscaldante per mani e piedi, di solari indicati per la protezione della pelle in alta quota». 

Dottor Martini, cosa andrebbe riposto nello zaino prima di affrontare un’escursione? 

«Coperta isotermica, un cambio di biancheria intima in caso di sudorazione o intemperie che possono causare l'inumidimento del vestiario durante un'escursione in montagna anche se si pensava fosse impermeabile («wetting out»). 

È fondamentale infatti vestirsi a strati («a cipolla») e scegliere abbigliamento tecnico impermeabile e traspirante per evitare questo problema e il rischio di colpi di freddo ed ipotermia; borraccia con acqua, coltello, pila con batterie di ricambio e kit di pronto soccorso con le specifiche per la tipologia di contenuto ed utilizzo, fischietto segnalazione per emergenza.

Consigliamo l’utilizzo di bastoncini da trekking sia per facilitare la camminata in montagna, sia per il trasporto di un ferito e immobilizzazione di arto in caso di infortunio». 

Dal suo osservatorio - la farmacia - le richieste di informazioni sulle punture di zecca sono costanti o in aumento? 

«Purtroppo abbiamo riscontrato un notevole aumento della presenza delle zecche sul nostro territorio, addirittura si sono “abbassate” ovvero un tempo non si trovavano zecche sopra il 1.500 metri, ora si trovano anche a 2.000 metri. 

Per toglierle ora si utilizza una nuova tipologia di pinzetta con curvatura particolarmente adatta all’asportazione anche delle zecche più piccole (ninfe). Si deve usare l’accorgimento di tenere la pinzetta in congelatore o in borsa isotermica. Ci si è accorti che quando la pinzetta gelata tocca la zecca per essere asportata, l’aracnide avverte il freddo e arretra i due rostri con i quali è ancorata al corpo dell’animale al quale è attaccata e l’asportazione è così facilitata».













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