la protesta

“Migliaia di camion su via Brennero e inquinamento: ecco perché questa circonvallazione ferroviaria non si deve fare”

Il Comitato San Martino e Buonconsiglio, con un gruppo di tecnici, chiedono un tracciato alternativo. “Bisogna creare una rete dei cittadini” (foto di Claudio Libera)


di Claudio Libera


TRENTO. Il Comitato San Martino e Buonconsiglio ed i cittadini che hanno collaborato agli eventi del 1° settembre al parco della Predara ed il 30 settembre a Mattarello, hanno promosso una conferenza per presentare nuove osservazioni e proposte in merito all’ipotesi di costruzione della Circonvallazione Ferroviaria di Trento. Si sono incontrati nell’ex negozio “GI luce”, di via Brennero.

Dal Comitato San Martino e Buonconsiglio un no alla circonvallazione ferroviaria in via Brennero

Il progetto attuale della circonvallazione ferroviaria in sinistra Adige è sbagliato: l’opera va spostata in destra Adige, sotto il Bondone. È quanto sostiene il Comitato San Martino e Buonconsiglio che ha illustrato le sue ragioni.

Nel corso della conferenza è stata presentata la proposta di costituzione della “Rete dei cittadini”, che avrà l’obiettivo di chiedere alle istituzioni locali forme adeguate e puntuali di informazione, coinvolgimento e confronto sul progetto di circonvallazione, analizzando nello stesso tempo l’ipotesi di un tracciato alternativo.

Sono intervenuti Martina Margoni, presidente Comitato San Martino e Buonconsiglio, gli ingegneri Paolo Zadra e Mario Perghem Gelmi ed Emiliano Voltolini, tecnico della mobilità.

I relatori hanno ammesso che da questo momento e per l'immediato futuro, è necessario diventare una vera e propria rete territoriale per informare tutti gli altri cittadini. Inoltre hanno respinto con fermezza l'accusa che viene loro rivolta per la quale chi è contro il progetto attuale della circonvallazione in sinistra Adige è contro l'importante opera. Hanno precisato di non essere contro l'opera ma contro un progetto che considerano debole e pericoloso, oltre che inutilmente impattante sul tessuto urbano della città.

Chiedono portanto alle istituzioni che sostengono l'impraticabilità tecnica del passaggio della circonvallazione ferroviaria in destra Adige di produrre ai cittadini, con rigore scientifico, tutta la documentazione a supporto di ciò. Magari con un incontro pubblico.

Il gruppo questa mattina rappresentato e la "rete" che si sta attivando, sono pronti a partecipare, fornendo i contenuti tecnici del progetto alternativo in destra Adige. Il punto fermo è quello che è assolutamente impossibile che il 30 giugno 2026 la circonvallazione di Trento sia pronta. Oltre all'impatto ambientale, la presenza di traffico pesante su via Brennero, con migliaia di mezzi pesanti in viaggio direttrici nord e sud. E poi dove si andrà a scaricare il materiale estratto? Quindi l'inquinamento acustico provocato dagli scavi ed il problema, evidenziato già oltre 12 anni fa, del rischio per le sorgiva presenti in zona. Ancora: il terreno pregiato, 8/10 ettari a Trento Nord, che verrebbe sacrificato per la posa dei nuovi binari.

Inoltre: per non fare disparità e non classificare cittadini in serie A e B, bisognerebbe interrare altri 2 chilometri e mezzo di ferrovia che interesserebbero altre Circoscrizioni a nord e sud, portando il totale a 15 chilometri. Fermo restando che la prosecuzione dell'interramento verso nord, comporterebbe lo scavo ed il successivo smaltimento dei terreni più inquinati d'Italia, quelli dell'ex Sloi.

Il comitato ha ritenuto inutile lo spazio di TrentoLab deputato agli incontri ed alle informazioni, realizzato a Torre Mirana, dove sono esposti - secondo i componenti del comitato stesso - dei progetti ormai datati, superati e di conseguenza inutilizzabili.

 

 

 

 

 

 













Scuola & Ricerca

In primo piano