piazza dante

Il Liberty Cafè denuncia il Comune: «Troppi rischi»

Per il gestore del bar il contratto non è stato onorato: «C’è inadempienza perché non si è messo in sicurezza il parco come promesso»



TRENTO. I gestori del Liber Cafè hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica per inadempienza contrattuale nei confronti dell'Assessorato alle Politiche Giovanili ente locatario dello spazio bar della Palazzina Liberty. Tra i punti sottoscritti c'era anche quello col quale l'assessorato si impegnava a mettere in sicurezza l'area dei giardini : "Mercoledì scorso la rissa si è spostata nel nostro plateatico, sono volate bottiglie e ci siamo resi conto come a nostra volta, non siamo in grado di garantire la sicurezza a dipendenti e clienti. Se la situazione resta questa, chiuderemo".

Isidoro Ruocco, uno dei gestori del Liber Cafè, parla a ruota libera di una situazione che era partita con tanti propositi che poi sono svaniti nel nulla: " Una volta che ci ha dato le chiavi il Comune ci ha lasciati soli. Questo è un locale che lavora nel periodo dell'ora legale, poi dopo le tre del pomeriggio non c'è più nessuno. Nelle intenzioni ci sarebbero dovuti essere eventi che da parte nostra abbiamo organizzato nel disinteresse generale. Senza tralasciare i problemi della struttura: in un anno ci siamo allagati quattro volte, sabato pomeriggio nella sala interna c'erano 49 gradi. Considerando tutto è molto difficile andare avanti".

Quello che Isidoro Ruocco chiede è la messa in sicurezza di una zona che di fatto presenta la città ai turisti: "Dopo un anno dalla mia richiesta, hanno installato le telecamere che però non inquadrano la zona nota dello spaccio ( il marciapiedi davanti alla biblioteca ndr), ma un punto morto che non ha senso. Ho chiesto il potenziamento dell'illuminazione, ma mi è stato risposto che non era possibile per problemi di inquinamento luminoso, in quanto il parco e la palazzina sono beni tutelati". Se dovesse descrivere la situazione quotidiana? "Siamo un avamposto di normalità in una terra che ormai è di nessuno. A controllarla sono gli spacciatori che girano armati e che dividono la droga tra quella che portano addosso e quella che seppelliscono per prenderla al bisogno". Un fenomeno emergente è quello della prostituzione in cambio delle dosi: "Non è un mio compito quello di monitorare il territorio, ma non posso non vedere alcune ragazzine bianche trattenersi con soggetti che notoriamente spacciano e poche sere fa alla chiusura, in fondo alla scaletta laterale stavano tranquillamente facendo le loro cose. Insomma il problema non è più solo quello dello spaccio, ma anche di quelle attività che gli girano intorno".

Agli effetti dell'attività, un simile contesto non aiuta per nulla: " La realtà è che una situazione sfuggita alla normalità, non è sufficiente affrontarla con mezzi normali. Le Forze dell'Ordine vanno bene, ma ci sono già state e quando se ne vanno tutto torna come prima. Lo spaccio avviene di fronte ai palazzi di Provincia e Regione e se per il Sindaco va tutto bene, quei politici come fanno a non vedere cosa succede a tutte le ore? Sono tutti schedati, li si devono prendere ed espatriarli: il permesso di soggiorno è l'unica cosa che hanno da perdere". Avete paura '" Una dipendente si è licenziata perché un nordafricano l'ha presa per la gola, per violentarla. Episodio denunciato. Altre due mi hanno già anticipato l'intenzione di andarsene. I clienti persi perché spaventati, non sono pochi. Forse cambierà qualcosa, se ci sarà il morto". (d.p.)













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