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Discarica di Sardagna, in arrivo il verdetto sulla riapertura

Il 29 luglio la decisione del Tar. Per la popolazione l’incubo di un impianto attivo (foto di repertorio)


di Daniele Peretti


TRENTO. Il 29 luglio sarà la data decisiva per il futuro di Sardagna. Il Tar dovrà pronunciarsi sulla domanda di riapertura della discarica che da anni condiziona lo sviluppo del paese. Contro la sua riattivazione avevano firmato una petizione 482 residenti e il Consiglio comunale si era espresso all'unanimità perché l'area fosse restituita alla comunità, che oggi si chiede: “Torneranno i prati?”.

L’ex cava Italcementi aveva deturpato la parte più bella e signorile di Sardagna ed aveva rappresentato una sorta di contropartita per l'occupazione che la gente del paese aveva trovato proprio all'ex Italcementi. Da un'economia di montagna si era passati ai primi redditi industriali. Ma la contropartita è stata pesantissima. Oggi la cava è passata di proprietà ed è della Sativa che gestisce la discarica cittadina ormai prossima all'esaurimento.

La preoccupazione dei residenti è quella che la discarica possa tornare ad essere attiva col conferimento di rifiuti e materiale vario. C'è anche un leggero smottamento del terreno che potrebbe giustificare un ripianamento. Certo il Tar esprimerà un giudizio prettamente a carattere amministrativo e terrà in minima considerazione tutti questi aspetti.

Torneranno i prati o tornerà l'incubo di una discarica attiva? A chiederselo non sono solo i residenti di Sardagna.













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