Trento

Aggressione sessuale davanti al S.Chiara, il sindaco Ianeselli: «Serve un maggiore presidio delle zone a rischio»

Il primo cittadino: «La città fronteggia la malagestione dell’immigrazione. Daspo urbano e servizi sociali, mettiamo in campo ciò che possiamo» 



TRENTO. “È un episodio gravissimo il tentativo di violenza di questa mattina ai danni di una giovane tirocinante nei pressi dell’ospedale Santa Chiara. Alla ragazza, che con coraggio ha reagito richiamando l’attenzione del personale, va tutta la nostra solidarietà”. Così il sindaco di Trento Franco Ianeselli interviene sull’aggressione di oggi, 14 febbraio, nel quartiere della Bolghera.

“In casi come questo non possiamo però limitarci alla solidarietà – prosegue il sindaco – La città si trova di fronte ogni giorno alle conseguenze della malagestione dell’immigrazione tanto da parte del governo nazionale quanto da parte di quello provinciale. Disattese le promesse di bloccare i flussi, si continua a non regolare, a non governare un fenomeno che è lasciato a se stesso, inasprendo le leggi ma lasciandole in sostanza inapplicate. La città si difende come può: allargando il daspo urbano alla zona dell’ospedale, cercando di potenziare quei servizi che possono asciugare l’area del disagio”.

Conclude il sindaco: “Gli strumenti a disposizione dell’Amministrazione comunale sono limitati. Per questo chiediamo alle forze dell’ordine, che ringraziamo anche per

l’immediato intervento di questa mattina, di potenziare il presidio del territorio,

soprattutto delle zone più critiche. Crediamo che un’attenzione particolare debba

essere riservata agli ospedali e a tutti i luoghi di cura perché è intollerabile che i

professionisti della salute debbano temere per la propria incolumità per il solo fatto di andare al lavoro”.













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