ROVERETO. Alla fine della puntata di “Affari tuoi”, nell’ “ultima spiaggia” dell’ennesimo cambio, Marzia Leo, di Rovereto, ha ascoltato la voce del cuore e nel ricordo dei numeri sognati tanti anni fa da mamma Rina Amadori - che li aveva avuti dallo scomparso marito Ferruccio - ha optato per il pacco n. 16. La data di nascita del papà per l’appunto, lasciando il 10 che aveva scelto prima, dopo averlo permutato con l’iniziale 14.

E così con uno gioco ad incastro, alla fine si è portata a casa i 20 mila euro che lì stavano nascosti. Non aprirà il ristorantino “con crauti e wurstel” ai Caraibi, come aveva sognato di fare ma anche se la cifra non le cambierà la vita, sicuramente sono stati la ciliegina sulla torta di una bella avventura. «Non mi aspettavo di essere presa così al volo – commenta al termine della trasmissione – e mi reputo fortunata, ho fatto un solo provino a novembre, qui al Nero Cubo ed alla fine di dicembre avevo già firmato il contratto».

Lo dice con la serenità di chi è abituato a stare a contatto con la gente «non scelgono certo dei musoni!” ha aggiunto. Lei che, lavora assieme al marito Matteo Berteotti, nello storico negozio “Micheli” in via Mazzini a Rovereto, con succursali in piazza Vittoria a Trento, a Verona e da poco anche a Bolzano. Mamma di Andrea, 20 anni, Marzia, da sempre segue “Affari Tuoi” insieme alla mamma e scherzando aveva affermato più volte: “Mamma un giorno mi vedrai in televisione!” E così è stato; ha inviato la domanda un giorno che era apparsa la scritta che cercavano protagonisti della nostra regione.

«Anche se - confida – la speranza era quella di poter fare una bella vincita ed aiutare davvero mamma Rina, che tira avanti con la pensione. Invece…». Appunto, invece, 20 mila euro che al netto delle tasse diventano molti meno ma che, come ha sempre affermato Flavio Insinna, il “bravo presentatore” della trasmissione di successo «ad Affari tuoi soldi si possono solo vincere non si perdono mai». Sei puntate solamente, per Marzia che ora è già tornata al lavoro nella città della Quercia e che ricorda con molta simpatia le cene e le giornate con i compagni di questa esperienza, coi quali ha instaurato un bel rapporto di conoscenza frutto pure della sua innata comunicativa e simpatia. (c.l.)