Un “Emporio solidale” per sfamare i nuovi poveri 

La proposta. Volontari nella organizzazione e nella gestione, la sede il vecchio supermercato Sisa di Lizzanella. Generi di prima necessità gratis per quel 16% dei roveretani che non ce la fa


Luca Marsilli


Rovereto. La sede è già stata individuata, le associazioni di volontari disposte ad impegnarsi per la gestione ci sono, l’impegno del Comune è garantito. Praticamente manca solo il placet, abbastanza certo, del giudice che ha in carico il concordato preventivo e che dovrebbe affittare al gruppo (o al Comune) gli spazi del supermercato Sisa di Lizzanella, chiusi ormai da tempo. E poi a Rovereto potrebbe partire il primo “Emporio Solidale” del Trentino. Una formula già ampiamente collaudata in Italia, dove ne sono attivi più di 200. Nove solo nella città di Bologna. Il principio è semplice: rispondere alla eccezionalità e gravità del momento, che vede solo a Rovereto 6000 persone che hanno chiesto il bonus alimentare, con uno strumento nuovo. Che affianchi un sostegno alle famiglie per i generi di prima necessità con una formula che possa essere accettabile anche per quei molti che per dignità o vergogna non si rivolgono a strumenti già attivi e radicati sul nostro territorio. Il Covid ha creato una fascia di “nuovi poveri” o “temporaneamente poveri” che sono una vera e propria emergenze, ma che difficilmente si rivolgerebbero a quelle associazioni che gestiscono le varie forme di aiuto alimentare. Associazioni, comunque, che non sono più in grado da sole di farsi carico di questa enorme mole di necessità.

L’Emporio solidale è pensato nella sua organizzazione come un comune supermercato. Con volontari che si occupano della gestione e forniture che dipendono dalle donazioni. Anche quelle di generi ormai prossimi alla scadenza da parte dei supermercati, ma non solo.

Il “cliente” ha una tessera magnetica sulla quale gli vengono accreditati dei “buoni” in ragione di numero e composizione del nucleo familiare. Con quelli, che spende quando ritiene lui, fa la spesa. Seguito anche dai volontari in uno sforzo che vuole essere anche di educazione alla riduzione degli sprechi e di attenzione alle risorse. Nella stessa sede saranno attivati altri servizi, ad evitare anche il disagio di “dichiare” entrando il proprio stato di bisogno.

Come sede, l’ex supermercato nella piazza di Lizzanella è ideale. Arredato e dotato di tutti gli impianti, praticamente ha bisogno solo di essere aperto per rispondere allo scopo. Da Lizzanella molte associazioni hanno promosso questa soluzione impegnandosi in prima persona: è vista anche come un modo per riportare vita nel centro della frazione, oggi molto sofferente.

Da ultimo, la politica. L’iniziativa è di Marco Zenatti come presidente della Commissione politiche sociali, ma non è sospetta di scopi elettoralistici: ha coinvolto fin dai primi incontri il sindaco Valduga, che appoggia con la sua amministrazione l’iniziativa. Opposizione e maggioranza assieme. «È un progetto che credo importante: è lanciato per essere realizzato, non per dare lustro a qualcuno», chiosa perfettamente Zenatti.













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