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Riva rinuncia al teatro, ma manca pure il cinema

Il cambio di rotta del Comune: non si fa più la torre scenica. E qualche sera fa tutto esaurito al cinematografo “orizzontale” di ripiego. Fabrizio Spadaro: «Ci vorrebbe una sala vera: anche per fare rassegne estive in lingua originale: per turisti e non solo»


Daniele Peretti


RIVA DEL GARDA. Ed ecco a voi la sala cinematografica “rovesciata” di Riva del Garda, dove le poltroncine non sono disposte verticalmente, ma in orizzontale. Il motivo è semplice: non ci troviamo all’interno di un cinema vero, ma di una sala congressi periodicamente adattata per permettere le proiezioni dei film. Non solo, ma nel tempo, in risposta all’immobilismo rivano, gli altri centri limitrofi si sono attrezzati per intercettare gli appassionati e, dividendosi la potenziale utenza, hanno di molto ridotto le potenzialità di Riva che ora rischia di arrivare troppo tardi.

Ma non finisce qui, perché Provincia e Comune pochi giorni fa hanno deciso di rimodulare il piano di grandi opere previste per Riva e si stanno orientando verso la progettazione di un teatro senza torre scenica, un “non-teatro”, una realizzazione che sarebbe più funzionale al ruolo di auditorium nell’ambito dell’ampliamento del Palacongressi. E così mentre si perde il teatro (sperando che con un colpo d’ala si possa recuperare il progetto), si assiste contemporaneamente a una grande richiesta di spettacoli, con la sala della Comunità (quella trasformata in cinema provvisorio) esaurita l’altra sera in ogni rodine di posto, anche laterale totale.

Sono lontani i tempi del popolare Cinema Roma che ha lanciato l’ultima proiezione nel giugno del 2009 e che per decenni era stato un punto di riferimento per tutta la Busa. Sempre nel 2009 in consiglio comunale nella discussione sul bilancio di previsione 2010 si discuteva sulla necessità di un teatro che fosse collegato al complesso del Palazzo dei Congressi. Sono passati tredici anni, ma non c’è ancora alcuna indicazione sul futuro di un cinema e di un teatro comunale a Riva.

Giovedì 12 gennaio - eccoci alla cronaca - c’è stato spazio per la nostalgia con la coda al botteghino: il film “Le otto montagne” (tratto dal libro di Cognetti) è iniziato con un quarto d’ora di ritardo per permettere a tutti gli spettatori di sedersi in una Sala della Comunità esaurita. Nostalgia per i tempi andati, ma anche una domanda: Riva del Garda meriterebbe una sala cinematografica che potrebbe arrivare anche dalla riqualificazione dell’immobile dell’ex Cinema Roma abbandonato ormai da anni?

«Ci vorrebbe – risponde Fabrizio Spadaro del Coordinamento Teatrale Trentino che gestisce il Cineforum – una sala adeguata che prendesse il posto dell’attuale che altro non è che un ripiego». Tendenzialmente i cinema chiudono, in ordine di tempo l’ultimo è stato il Cinema Astra di Trento, ha senso aprirne uno nuovo? «Di certo non potrebbe essere solo cinema, ma dovrebbe essere anche teatro con una particolare attenzione anche al turismo. In questo senso potrei pensare ad una rassegna estiva di film in lingua originale. Ma una cosa è certa, sono 24 anni che mi occupo di cinema e sono altrettanti anni che se ne parla: multisala, sala singola, struttura polivalente, ma a mancare è la volontà politica di fare qualcosa». Il contesto non è però molto favorevole: non solo il cinema è un settore generalmente in crisi, ma i paesi confinanti hanno aperto delle loro sale. «Certo, dal momento che la domanda c’è sarebbe assurdo restare fermi. Così sono stati aperti dei cinema negli spazi degli oratori di Dro ed Arco, come Coordinamento Teatrale Trentino abbiamo fatto altrettanto a Ledro, e Riva rischia di arrivare troppo tardi».

Quanto sia inadatta come sede di proiezione la sala della Comunità lo confermano anche gli spettatori che segnalano come ad ogni ingresso a proiezione in corso, lo schermo venga colpito da un fascio di luce che cancella l’immagine per alcuni secondi e come sia decisamente scomodo vedere il film dalle poltroncine laterali per una posizione che arriva a deformare l’immagine. Scorrendo l’evolversi della situazione è evidente come sia mancata sin dal 2009 la volontà politica sia a livello comunale che provinciale di progettare una sala cinematografica a Riva. Gli interventi ci sono stati puntando molto sulle attività congressuali, sul turismo in senso lato, dimenticandosi però di quel ruolo sia culturale che turistico che un cinema teatro potrebbe avere. Però il tempo è passato ed ora potrebbe essere davvero tardi.













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