dramma

La doppia tragedia di Peio, oggi le prime risposte dall’autopsia sul corpo di Max

Suicida a Celledizzo il cacciatore di 59 anni che solo 24 ore prima aveva trovato nel bosco il corpo del 24enne Lucietti: «Non datemi colpe che non ho»

IL DRAMMA. Massimiliano ucciso da un colpo di fucile 

IL SUICIDIO. Si è tolto la vita il cacciatore che aveva trovato il corpo di Max

I VIGILI DEL FUOCO. Il dolore per la morte di Massimiliano: "Eri uno di noi"



TRENTO. Potrebbero arrivare oggi (2 novembre) dall'autopsia sul corpo di Massimiliano Lucietti, ucciso da un colpo di fucile nel bosco sopra casa, alcune risposte alla tragedia che ha sconvolto la piccola comunità di Celledizzo, frazione di circa 350 abitanti del Comune di Peio.

In 24 ore si ritrova a piangere due concittadini. 

Ieri mattina, 24 ore dopo il ritrovamento del cadavere di Massimiliano, un altro dramma: l'uomo che aveva rinvenuto il corpo del 24enne, anche lui cacciatore, è stato trovato senza vita. È stata la famiglia a dare l'allarme, preoccupata per la sua assenza. Il 59enne, Maurizio Gionta, ex guardia forestale in pensione, si sarebbe suicidato sparandosi con un fucile da caccia. Ai familiari avrebbe lasciato un biglietto: «Non attribuitemi colpe che non ho».

È stato trovato durante le ricerche dei carabinieri, dei vigili del fuoco volontari e del soccorso alpino anche lui nei boschi sopra Celledizzo, in una zona diversa da dove è stato trovato morto Massimiliano Lucietti.

Lunedì, attorno alle 7.45, era stato proprio il 59enne a dare l'allarme e segnalare il cadavere del giovane cacciatore e vigile del fuoco volontario, dipendente della Fucine Film di Ossana, che era uscito presto di casa, da solo, e si era incamminato verso i boschi sopra il paese. Poi il ritrovamento. L'allarme, i colleghi vigili volontari di Massimiliano Lucietti che arrivano sul posto. Lo sgomento.

Gionta era stato sentito dai carabinieri e gli era stato sequestrato il fucile da caccia. 

Gli inquirenti lavorano per stabilire un eventuale legame tra le due morti che hanno devastato due famiglie e l’intera comunità. Per chiarire la vicenda sarà fondamentale il risultato dell'autopsia sul corpo di Massimiliano. 

E altrettanto importanti saranno gli accertamenti che condurrà il Ris dei carabinieri sugli elementi di prova raccolti dai carabinieri della Compagnia di Cles e del Nucleo investigativo di Trento: l'arma, le munizioni e anche un bossolo, quindi un colpo esploso, trovato accanto al corpo di Massimiliano Lucietti, saranno analizzati dai tecnici del Reparto investigazioni scientifiche, che svolgeranno anche delle prove balistiche.

"Era un ragazzo disponibile, attivo, socievole. Dopo aver fatto parte del gruppo allievi è passato con noi volontari circa quattro anni fa. A Celledizzo era sempre attivo nel Gruppo giovani, mettendosi sempre in gioco per dare una mano nell'organizzare eventi, feste e sagre", ha ricordato il comandante dei vigili del fuoco volontari Vincenzo Longhi. Il giovane lascia la mamma Mirta, il papà Roberto ed il fratello Mattia di 18 anni.













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