Anche a Cles visite gratuite alla prostata con la Lilt 

Campagna di prevenzione. Per tutto novembre ne potranno approfittare gli ultracinquantenni Ma i medici saranno disponibili anche per controlli e consulenze agli uomini più giovani


Giacomo Eccher


Cles. Anche la Lilt delegazione valli del Noce aderisce a “Movember”, la campagna di novembre per la prevenzione e diagnosi precoce dei tumori maschili (prostata, testicoli) intervenendo con un’azione concreta, per divulgare il messaggio sull’importanza di sani stili di vita unito ad un servizio di visite e consulenze.

Anche per saperne di più

Come in tutto il Trentino, anche a Cles la Lilt offrirà visite gratuite alla prostata per gli uomini sopra i 50 anni e i medici Lilt saranno disponibili anche per controlli ai più giovani (tra i 20 e i 50 anni) o per consulenze a chi voglia saperne di più o conoscere gli eventuali segnali d’allarme, anche per capire cosa fare in caso di familiarità con questi tumori. L’augurio è che soprattutto i giovani approfittino del servizio, che li facilita nell’approccio col medico. Simbolo della condivisione di ragazzi e uomini a “Movember” (da "moustache" baffi e "November") sono appunto i baffi, che si fanno crescere per tutto il mese, diventando Mo-Bro (Movember Brothers, fratelli in Movember) un passaparola che ci si augura trovi sempre più adesioni.

Le visite sono prenotabili al centro prevenzione Lilt di Trento (0461 932758, centroprevenzione@lilttrento.it) e alla Delegazione di Cles in via Lorenzoni 29, 0463 625223 il martedì dalle 9 alle 11 e il giovedì dalle 15 alle 17.

La neoplasia più frequente

Di seguito alcuni numeri che è opportuno conoscere. Il tumore della prostata è la neoplasia più frequente tra gli uomini con 35.300 casi ogni anno, rappresenta il 18% di tutti i tumori per gli uomini con età maggiore di 50 anni ed è quello più frequente. Per mortalità negli uomini è al terzo posto dopo il cancro del polmone e del colon retto.

Il 91% sopravvive

In Trentino si stimano circa 300 nuovi casi all’anno con una sopravvivenza del 91% a 5 anni dalla diagnosi. I fattori di rischio sono genetici ed ambientali: l’età (dopo i 40-50 anni), la storia familiare (il rischio aumenta da 3 a 10 volte a seconda del numero di parenti colpiti di primo grado), i fattori ormonali (alti livelli di testosterone). E quelli legati allo stile di vita: sedentarietà, obesità, dieta ipocalorica e grassa (latticini, carne rossa) e povera di verdura. Sono fattori protettivi, invece, una dieta ricca di frutta e verdura (vitamine C e D, oligoelementi, antiossidanti) e una regolare attività fisica.

Segnali d’allarme

Infine è utile prestare attenzione ai segnali di allarme: disturbi nella minzione (difficoltà, stimoli frequenti soprattutto notturni, flusso debole); disturbi funzionali, che peraltro sono maggiormente presenti nell’ipertrofia prostatica. Il 31% dei maschi over 50 anni (quelli con rischio maggiore) lo ritengono poco pericoloso, non fanno prevenzione; il 37% non ha mai effettuato visita specialistica dall’urologo ed il 25% non ha mai eseguito un esame del Psa. Il 50% degli uomini non conosce i sintomi e l’impatto importante sulla qualità della vita e la sessualità, oltre al rischio per la vita, né conoscono le nuove terapie più personalizzate e meno invalidanti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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