A Cles la storia dei radioamatori, i pionieri del wi-fi

CLES. Martedì, alle 20.30, in sala Borghesi Bertolla, si terrà un convegno tra amarcord, attualità e futuro del mondo delle telecomunicazioni via radio, una tecnologia che negli ultimi decenni ha...


Giacomo Eccher


CLES. Martedì, alle 20.30, in sala Borghesi Bertolla, si terrà un convegno tra amarcord, attualità e futuro del mondo delle telecomunicazioni via radio, una tecnologia che negli ultimi decenni ha trasformato la nostra vita con una connessione “quasi” permanente che ci accompagna ormai tutti i giorni. “Radioamatori: i pionieri della comunicazione wifi" sarà una serata intensa, che ripercorrerà, con i ricordi ed i volti della persone che l’hanno interpretata, l’epopea dei cosiddetti “baracchini” nelle nostre valli. L’incontro sarà coordinato da un esperto, Walter Corradini e dalla giornalista Orietta Coletti, con il patrocinio dell'assessorato alla cultura di Cles ed il contributo della Cassa Rurale Val di Non. Moderatore della serata, l'avvocato e radioamatore Massimiliano Debiasi, che ha presentato l’iniziativa e il volumetto che ripercorre, con ricordi e testimonianze dei protagonisti, mezzo secolo di radioamatori a Cles e nella valle.

«Quando il radioamatore accende il suo apparato, è come lanciasse un amo nell’etere…» - ha introdotto Debiasi con un’immagine emblematica. «Ci si può infatti imbattere nell’amico del paese accanto come nel missionario in Africa, nel militare a riposo durante una missione all’estero, nella spedizione scientifica al Polo Nord, nel marconista di un transatlantico e perfino in un astronauta». La comunicazione è un mondo affascinante la cui secolare storia ha inizio con i piccioni viaggiatori, passando dalle prime comunicazioni via onde radio e la telegrafia – grazie a Guglielmo Marconi, ecc. - per giungere alle e-mail tanto diffuse oggi e al discusso 5G, che si annuncia come l’ennesima rivoluzione, sicuramente non l’ultima, del modo di comunicare. Invenzioni che hanno cambiato in maniera radicale la vita delle persone rendendo il mondo più piccolo.

«Iniziativa meritoria che ripropone al pubblico, senza distinzioni di età, eventi di sicuro interesse che faranno rivivere nei più grandi le esperienze del passato e suscitare nei più giovani una grande curiosità» - ha detto l’assessore alla cultura, Vito Apuzzo intervenendo alla presentazione dell’evento. Non solo dunque memoria e revival, ma opportunità, per i giovani sopratutto, di comprendere quella che appare a prima vista solo un’attività meramente ludica ma che presuppone in realtà una solida preparazione ed una grande competenza tecnica e che è spesso risultata essere, in passato, (e in taluni casi lo è ancora) utile, se non fondamentale per la sicurezza collettiva».

L'idea della conferenza, come specificato da Walter Corradini, è nata quasi per caso, con lo scopo di ricordare, a trent'anni dalla scomparsa del pioniere dei radioamatori nonesi, Ferruccio Corradini, rispettivamente padre e zio dei coordinatori del progetto, e rendere omaggio ai suoi colleghi e amici Gianni Marzari, Dino Quarta e Tullio Corradini. Sono loro che negli anni Settanta costruirono un ponte radio che installato in località Verdè, li fece comunicare fino a Modena: un successo che all’epoca fece molto clamore.

L'iniziativa si articola in due appuntamenti: oltre a quello di martedì in cui si ripercorre la storia, ce ne sarà un secondo il 25 febbraio incentrato sul futuro delle comunicazioni. L’ingresso è libero. G.E.















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