Val di Non: scoperto il covo segreto della banda albanese, trovata un’auto con targhe clonate
Le indagini dei carabinieri di Cles rivelano nuovi indizi sul gruppo criminale: un nascondiglio in Valsugana, strumenti da scasso e un veicolo rubato a Milano. Si cerca di individuare altri membri del gruppo criminale.
CLES. Continuano le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Cles per fare luce sull'operato di una banda albanese che ha messo a segno numerosi furti nella Val di Non. Dopo l'esecuzione di due misure cautelari in carcere emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trento, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica, i militari del Nucleo Operativo di Cles, in collaborazione con quelli della Compagnia di Borgo Valsugana, hanno effettuato nuove perquisizioni, portando alla scoperta di un importante covo del gruppo criminale.
Il rifugio, situato in una località montana isolata della Valsugana, era presumibilmente utilizzato dai membri della banda per appoggiarsi logistici tra un raid e l’altro. Durante il blitz, gli investigatori hanno trovato e sequestrato numerosi strumenti da scasso, tra cui flessibili con mole a disco, piede di porco, guanti, passamontagna, ricetrasmittenti, zainetti e altri arnesi, che confermano la natura criminale del gruppo.
Particolarmente rilevante è stato anche ciò che è stato scoperto all’esterno dell’appartamento: sotto un telone, i carabinieri hanno trovato un’autovettura identica a quella fuggita durante un inseguimento avvenuto settimane fa, dopo una serie di furti e tentati furti in abitazioni della zona di Paganella. Il veicolo, risultato rubato a Milano lo scorso mese di marzo, montava targhe clonate intestate a un'incolpevole persona residente in provincia di Bolzano.
Questi nuovi sviluppi aggiungono un ulteriore tassello alle indagini, che hanno già portato all'arresto di due membri della banda, uno in Valsugana e l'altro a Genova. Gli investigatori stanno ora cercando di identificare gli altri complici e di risalire ad altri furti commessi dal gruppo, oltre ai 23 già documentati, tra cui il furto dell'auto rubata nel milanese e quella utilizzata per fuggire dai carabinieri a Ton.
Le indagini proseguono con l'obiettivo di completare il quadro probatorio e risalire a tutti i responsabili, grazie alla stretta collaborazione tra i Carabinieri di Cles e la Procura Distrettuale di Trento.