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Ianeselli e Valduga: «La Provincia ha già incassato 9/10 degli extraprofitti di Dolomiti Energia. Deve aiutare i Comuni»

«Non è accettabile che il sistema delle autonomie locali non trovi una soluzione positiva per il benessere dei cittadini trentini»



TRENTO. I sindaci di Trento e Rovereto chiedono alla Provincia autonoma di Trento "di riportare il dibattito riguardo alle risorse abitualmente cedute da Dolomiti Energia Holding alle amministrazioni comunali dalla stampa ai tavoli istituzionali, postponendo le eventuali conclusioni a un approfondito confronto tecnico-politico. Lo Statuto d'autonomia prevede che la Provincia corrisponda ai Comuni idonei mezzi finanziari, allo scopo di adeguare le loro finanze al raggiungimento delle finalità e all'esercizio delle funzioni stabilite dalle leggi. Una prerogativa, questa, che riteniamo non consenta alla Provincia di liquidare con un "no" sui giornali la nostra richiesta, ma richieda invece a Piazza Dante, anche qualora ritenesse davvero impercorribile l'auspicata cessione dei dividendi, l'individuazione di altre e ulteriori soluzioni. Ciò anche nel rispetto del ruolo di coordinatrice della finanza pubblica che le norme di attuazione le riconoscono e considerato il già avvenuto incasso da parte sua di 9/10 degli oltre 33 milioni di euro di extraprofitti generati da Dolomiti Energia Holding. Non è infatti accettabile che il sistema delle autonomie locali non trovi una soluzione positiva per il benessere e a tutela dei cittadini trentini", scrivono in una nota unitaria Franco Ianeselli e Francesco Valduga.













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