A Storo l’acqua potabile si usa solo in casa

Storo. Ormai da quasi 10 giorni nel Comune di Storo risulta attiva un'ordinanza del sindaco che impone limitazioni all'uso dell'acqua potabile sull'intero territorio comunale. Le fontane sono state...



Storo. Ormai da quasi 10 giorni nel Comune di Storo risulta attiva un'ordinanza del sindaco che impone limitazioni all'uso dell'acqua potabile sull'intero territorio comunale. Le fontane sono state chiuse, l'acqua può essere utilizzata dai cittadini solo per «necessità domestiche» e ai trasgressori colti sul fatto viene applicata una multa di 60 euro. Dopo alcuni giorni con i serbatoi di accumulo in sofferenza, la situazione pare stia tornando su livelli accettabili. Oltre alla scarsità di precipitazioni il problema però potrebbe essere connesso al non eccezionale stato nel quale versano le reti idriche di Storo e dintorni.

Coi tempi che corrono sarebbe facile attribuire la colpa della situazione al solo cambiamento climatico. Come spiega il primo cittadino storese, se le scarse precipitazioni costituiscono la ragione principale dell'ingenerarsi della problematica, nel caso di storo ad aggravare le cose ci sarebbe anche lo stato di un acquedotto bisognoso di una riparazione complessiva: «A oggi (ieri ndr) il divieto di utilizzo dell'acqua a fini non domestici è ancora attivo. La situazione si sta normalizzando e le vasche sono in recupero, tuttavia il processo non è ancora terminato. Il problema è causato da una somma di fattori. La causa principale è la siccità ma sappiamo che la rete non è performante e quindi è possibile che il calo di acqua sia aggravato da questa situazione».

Non tutte le parti del Comune sono però messe allo stesso modo: «Una delle sorgenti che sta soffrendo di più è quella di Riccomassimo. Per fortuna con l'emanazione dell'ordinanza nessuna utenza privata ha manifestato particolari problemi, tranne una casa proprio a Riccomassimo. La speranza è che nei prossimi giorni tutto torni alla normalità e a quel punto provvederemo a togliere l'ordinanza». S.M.













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