siccità

Dal “no” alle piscine piene all’irrigazione solo di notte: ecco le ordinanze trentine contro lo spreco d’acqua

Alcuni sindaci hanno già preso delle decisioni che riguardano anche la chiusura delle fontane e il divieto di usare acqua dell’acquedotto per i trattamenti fitosanitari



TRENTO. Che il tema della siccità sia di stretta attualità è chiaro a tutti. E se in Trentino la situazione appare meno pesante rispetto ad altre zone d’Italia, i sindaci iniziano a muoversi. E al loro indirizzo è arrivata anche una lettera “sensibilizzante” firmata dal vice presidente Tonina.

Ma ecco alcune delle ordinanze che sono state approvate sul territorio provinciale. 

Nel Comune di Nogaredo l’utilizzo di acqua potabile per necessità non domestiche (con l’irrigazione, il lavaggio delle auto, il riempimento delle piscine) è ammesso solo dalle 8 alle 10 e dalle 21 alle 23. E si invita ad un utilizzo “modesto”.

Nel Comune di Terragnolo vige il divieto di utilizzare l’acqua potabile delle fontane pubbliche (attaccandoci anche un tubo di gomme) per l'irrigazione e si legge “a scopo refrigerante”.

A Tione vige il divieto di utilizzare l’acqua proveniente dalla rete idrica pubblica su tutto il territorio montano del Comune per l’apertura continua di fontane pubbliche, per l’irrigazione di campi, orti e giardini, e per ogni utilizzo “non strettamente necessario al consumo umano”. La sanzione, si avverte, va dai 25 ai 500 euro.

A Ronzo Chienis divieto di usare l’acqua pubblica potabile per “scopi diversi da quello umano, alimentare, zootecnico e per le aree verdi pubbliche e cimiteriali per le quali è ammesso solo eventuale innaffiatura a mano”.

A Pomarolo l’utilizzo dell'acqua per necessità non domestica è permesso solo (e in quantità moderata) di notte, dalle 22 alle 6.

A Borgo d’Anaunia è vietato l’utilizzo dell’acqua pubblica per riempire le piscine, lavare le macchine e i piazzali privati. Sono state anche chiuse le fontane frazionali e vige il “divieto assoluto di caricamento di botti o cisterne con l’acqua proveniente dall’acquedotto comunale e l’utilizzo dell’acqua potabile nella preparazione delle miscele per i trattamenti fitosanitari”.

Ordinanza anche per il comune di Isera che  prevede che “su tutto il territorio comunale il divieto all’uso di acqua potabile proveniente dagli acquedotti comunali per usi non strettamente domestici ed in particolare per il lavaggio di autoveicoli (con esclusione degli operatori professionali e impianti autorizzati), per il lavaggio di spazi ed aree private, per il riempimento di piscine private, per ogni altro uso improprio che comporti prelievi anomali da acquedotto, nonché per l’irrigazione di giardini ed orti privati, fatto salvo quanto indicato a seguire.

Un’ordinanza è attiva anche nel comune di Sant’Orsola.













Scuola & Ricerca

In primo piano