la tragedia

È Mario Franzinelli l’operaio morto sul lavoro ad Arco. La rabbia dei sindacati

«È la tredicesima vita spezzata nel corso del 2022 – denunciano Filca, Fillea e Feneal – La giunta rafforzi i controlli»
L’INCIDENTECade dai ponteggi in cantiere: morto un operaio di 56 anni



TRENTO. «Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia dell'operaio scomparso. Quest'anno è il tredicesimo lavoratore che perde la vita in Trentino. Un dato inaccettabile, che ci deve interrogare sull'efficacia dei controlli nei cantieri edili, uno dei settori che fa riscontrare il più elevato numero di infortuni».

Così, in una nota, i responsabili di Fillea, Filca e Feneal, Marco Benati, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti, commentano la morte di Mario Franzinelli, operaio edile precipitato per una decina di metri mentre era impegnato in alcune lavorazioni in un cantiere ad Arco.

I sindacati chiedono di «aumentare i controlli sui cantieri, fare maggiore prevenzione e più formazione. La spinta del bonus 110% e del Pnrr non si può pagare con un tributo di infortuni e vite umane».

Le categorie sindacali del comparto edile chiedono un passo avanti anche alle imprese: «È necessario avviare anche in Trentino la figura degli Rlst in edilizia come previsto dalla legge e dal contratto nazionale. La crescita del settore deve essere un'opportunità di qualificazione del lavoro ma purtroppo in troppi cantieri avviene ancora il contrario. Il cantiere deve essere un luogo trasparente dotando ogni lavoratori di uno specifico badge per verificarne formazione e controllare i subappalti».

In Trentino gli ultimi dati sono i seguenti: su 251 cantieri visitati dall'Uopsal dall'inizio dell'anno e fino a fine settembre, nel 38% dei casi sono state comminate sanzioni alle aziende edili interessate.

Sul drammatico incidente di oggi pomeriggio intervengono anche Manuela Faggioni (Cgil), Katia Negri (Cisl) e Alan Tancredi (Uil): «Accanto ai controlli bisogna rafforzare anche la prevenzione inserendo meccanismi di premialità per le aziende che investono seriamente in sicurezza. Solo muovendoci in questa direzione si può ridurre questa piaga. Non si può pensare che le tragedie sul lavoro sono frutto di fatalità. C'è sempre una causa. Per questo a fronte delle inerzie della Giunta Fugatti e delle associazioni imprenditoriali siamo pronti a mobilitare le lavoratrici ed i lavoratori trentini».













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