Trento. Saltavano su tutti i carri che passavano. Sperando di averne vantaggi. Secondo l’accusa i componenti del sodalizio vicino alla’ndrangheta cercavano ogni occasione buona per appoggiare questo o quel politico, che poi risultava del tutto estraneo agli scopi dell’associazione, alle elezioni. È il caso del sostegno dell’Associazione Magna Grecia, presieduta da Giuseppe Paviglianiti, finito agli arresti domiciliari, a Maria Chiara Franzoia in occasione delle elezioni politiche del 2018 che poi per lei andarono male. Paviglianiti avrebbe invitato esponenti del sodalizio a un aperitivo in centro a sostegno della candidatura dell’esponente del Pd». Ma dalle carte emerge sempre il ruolo di Carini che rinfaccia l’appoggio dato a Mellarini durante le campagne elettorali: «Lo so che sono un amico,. Mi aiutate anche voi perché io non vi ho chiesto un c..o. Io a Mellarini gli ho fatto dei dei cosi così quando..quando proproio a lui personalmente, a Mellarini, quando lui candidava così io gli facevo eventi. Quando c’era poco portavo sempre 80/100 cristiani eehh per volta. Offrivo io, ma portavo capi elettori, portavo un sacco di calabresi che gli hanno detto ...a quel punto tu prenderai questi voti, che vai cercando? Addirittura ra venuto anche un dirigente dell’associazione italiani petroli e io gli ho messo insieme questa gente. Quando lui chiama, io ci sono perché con lui c’è un’amicizia lunga e se vuol capire capisce». Ma il tentativo non riesce. I tentativi di avvicinare anche altri politici da parte dei membri dell’associazione sono molteplici, secondo gli inquirenti. Ma il tessuto da questo punto di vista ha sostanzialmente retto, anche se in alcuni casi, come si vede nel pezzo qui sopra, ci sarebbero stati gli estremi del reato di voto di scambio, ma ancora, lo ricordiamo, siamo solo in fase di indagini preliminari e tutto va dimostrato davanti al giudice.