Panarotta, nuovo impianto confermato 

La seggiovia della Malga sarà demolita e sostituita, in arrivo anche ski-weg e pista di slittino. Per ora invece niente bacino


di Roberto Gerola


PANAROTTA. Si cambia totalmente passo per la Panarotta invernale: accantonata per il momento la realizzazione del nuovo bacino necessario all’innevamento artificiale (si era pensato a un laghetto alla Bassa) si punta soprattutto a un nuovo impianto di risalita che andrà a sostituire quello della Malga chiuso a fine a Pasquetta per fine vita e destinato ad essere smantellato. L’annuncio nel corso dell’incontro che l’assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola ha avuto giovedì sera all’Hotel Compet con gli amministratori comunali dei Comuni interessati, con i soci della Panarotta srl (operatori commerciali e turistici) e con gli imprenditori della zona. Con loro il cda della società nata nel gennaio di due anni fa e che ha sostituito la Nuova Panarotta spa con Fabrizio Oss presidente.

Dallapiccola ha inserito l’annuncio del nuovo impianto (usato, a tre posti) al posto dell’attuale nel più ampio contesto riguardante l’operazione che la Provincia sta portando avanti nei confronti della Panarotta, «anche se ultima a vedersi risolti i problemi nel panorama dei cosiddetti impianti di prossimità». Spesa prevista un milione e mezzo di euro, confermando quanto da noi scritto a fine marzo in occasione della sua presenza alla Malga Montagna Granda per il primo Trofeo di slalom. Nuovo impianto di risalita, ma anche tutta una serie di percorsi a piedi che interesseranno la Panarotta per una sua valorizzazione estiva (per sfruttare i turisti sui laghi). Appunto con l’accantonamento, per il momento, della realizzazione dell’ipotizzato bacino alla “Bassa. Le strutture sulla Panarotta saranno poi completate dalla realizzazione dello ski-weg e dalla pista di slittino.

A questo proposito è intervenuto il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer che ha parlato a nome di tutti gli altri e in particolare di Michele Sartori (Levico Terme) insieme al quale è il maggior “finanziatore” della Panarotta (rispettivamente con 22 mila e 20 mila euro, a fronte di 44 mila della Comunità ). In sostanza, i Comuni dei Laghi, della Valle dei Mocheni e del Pinetano sono stati d’accordo nell’utilizzare circa 500 mila euro del Fondo strategico territoriale per la realizzazione di ski-weg e pista slittini. «Solo che - ha detto Oss Emer - il progetto non è esecutivo. Occorrono tempi tecnici per realizzarlo ai quali si aggiungono i tempi per l’appalto dei lavori». D’accordo con la Provincia, la somma viene dirottata a Trentino Sviluppo che, dotato di struttura più snella, dovrebbe farcela per la prossima stagione. Sarà sempre Trentino Sviluppo (proprietario degli impianti) a provvedere allo smantellamento del vecchio impianto e al montaggio di quello che lo sostituirà. In proposito è intervenuto Flavio Rigotti (vicepresidente di Trentino Sviluppo). Il tutto è stato commentato (da Dallapiccola) con considerazioni che hanno sottolineato lo sforzo dell’ente pubblico per venire incontro alla società Panarotta che ha in gestione la stazione invernale. Trentino Sviluppo, oltre ad aver acquistato gli impianti (600 mila euro) e a provvedere alla manutenzione straordinaria è intervenuto anche nel migliorare la rete elettrica per il funzionamento dei cannoni, ma anche aumentando l’approvvigionamento dell’acqua per l’innevamento.

Una nuova mano tesa dunque agli imprenditori locali (di Levico e di Pergine) dentro la società, ma anche fuori per togliere loro ulteriori spese che altrimenti si caricherebbero sulla società stessa. E a proposito della società, l’attuale Panarotta srl è in scadenza. Trentino Sviluppo farà un nuovo bando per individuare il nuovo gestore della Panarotta. Occorrerà che l’attuale cda si dimetta e ricerchi una nuova compagine per partecipare. La condivisione di imprenditori e operatori (la sala era affollata) al nuovo “corso” è stata pressoché unanime. A parte qualche intervento che si ripete da anni (Donatella Bommassar ha parlato ad esempio di «necessità di sapere dove si va a parare» e «occorrono certezze»). Dallapiccola ha concluso così: «Se la società sarà seria e forte potrà anche chiedere i contributi per il nuovo bacino. I soldi ci sono».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano