L’ex cava Maffei si popolerà di lupi e orsi 

Il Parco Faunistico di Giustino in estate diventa una fattoria didattica con valenza turistica. Da un’idea del sindaco Masè


di Walter Facchinelli


GIUSTINO. Il “Parco faunistico di Giustino” nell’area delle ex cave Armani e Maffei, ora destinato a caprioli, camosci e stambecchi e in futuro potrà ospitare cervi, lupi e orsi problematici, sarà inaugurato l’estate prossima con progettazione a gennaio, appalto entro l’inverno, per il costo di 725.000 euro.

Da anni il Comune di Giustino ha in programma il riuso del “catino della cava Maffei” dismessa nel dicembre 2006 e della limitrofa Cava Armani, parte in proprietà del Comune di Massimeno. Il “Parco faunistico di Giustino” nasce con l’analisi di pre-fattibilità e relazione del biologo naturalista Bernardo Pedroni nel 2012, la lettera di intenti tra Parco e Comune del 2013. Ufficialmente la “Proposta di fattibilità dell’area faunistica a Giustino” è stata presentata a marzo 2015 dall’allora sindaco Luigi Tisi al Paladolomiti a Pinzolo, nella serata di fine legislatura fatta con Pinzolo e Carisolo.

Il progetto è poi stato raccolto da Joseph Masè, attuale sindaco di Giustino e presidente del Parco Adamello Brenta che, a Tione nell’aprile 2017 l’ha inserito nel “Progetto Strategico delle Giudicarie”, sottolineandone l’attrattiva per le Giudicarie e l’autofinanziamento. Masè ha presentato il “Parco Faunistico” gestito dal Parco Adamello Brenta, come elemento «di grande richiamo», con Fattoria didattica, presenza discreta di fauna selvatica su 12 ettari e dove collocare gli orsi problematici nel “catino” dell’ex-cava Maffei.

L’obiettivo acclarato è «valorizzare l’ex cava» con una proposta turistica innovativa e culturale, che apre all’educazione ambientale di quanti vogliono avvicinarsi direttamente alla Natura in maniera innovativa e affascinante.

La recente delibera della Comunità delle Giudicarie di finanziare con 475.000 euro il progetto, punta a «trasformare l’area della cava Maffei ora bonificata, in un parco». Il convinto via libera dei Comuni della Rendena è stato supportato dal contributo sul Fondo strategico territoriale, dal progetto preliminare, dall’analisi di fattibilità e dalla lettera di intenti tra Comune di Giustino che impegna 200.000 euro e Parco Adamello Brenta che cura la progettazione esecutiva.

Il Parco faunistico è formato da due aree, la prima è una fattoria didattica con varie razze di animali domestici.

La seconda, che costituisce l’offerta più attrattiva è recintata e posta più a monte per contenere caprioli, camosci e stambecchi, quindici animali selvatici delle Alpi nati in cattività. In futuro nel Parco faunistico potranno esserci anche cervi, lupi e orsi problematici.

Il Parco faunistico nel 2012 puntava su 54.000 presenze all’anno, oggi strizza l’occhio a turisti, residenti, ospiti, fotografi, naturalistici, scolaresche e semplici curiosi, che accompagnati da esperti del Parco Adamello Brenta, per tutto l’anno, offrendo una proposta che favorisce la destagionalizzazione.

I visitatori entreranno da “ospiti nella “casa” degli animali, che decideranno se rimanere nelle zone boschive più fitte o avvicinarsi, permettendone l’avvistamento.

I frequentatori del Parco faunistico, partendo a piedi da Casa Diomira che ospita il cannone Skoda recuperato in Presanella, potranno entrare nella fattoria didattica e poi nell’area più selvaggia, per conoscere la nostra storia, le tradizioni montane, la biodiversità e la fauna selvatica del territorio.













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