pasubio

Recuperata la pietra degli alpini del battaglione "Cervino"

Dal 1917 si trovava sotto la cresta dei Sogi, nel comune di Vallarsa, che fu teatro degli eventi bellici del primo conflitto mondiale. I militari vi avevano inciso il nome del battaglione, oggi è stata portata a valle dai paracadutisti del “Monte Cervino”, di stanza a Verona, e poi sarà custodita a Rovereto, nel Museo storico italiano della guerra


DANIELE PERETTI


La scoperta un anno fa, il recupero in questi giorni e così a più di un secolo dagli eventi bellici della Prima guerra mondiale è stata recuperata una pietra incisa sul monte Pasubio che si trovava sotto la cresta dei Sogi nel comune di Vallarsa.

Il manufatto è stato rinvenuto in un canalone in corrispondenza del sentiero di arroccamento, nei pressi dell’area dove era stato realizzato il “Villaggio Cervino” denominazione che richiamava quella del battaglione e nello specifico quello della centotreesima Compagnia: un’unità costituita nel 1915, composta per la maggior parte da alpini valdostani della 133ª compagnia, cui si aggiunsero successivamente l’87ª e la 103ª del battaglione “Aosta”.

La compagnia dopo un primo insediamento sul Monte Bisorte, di fronte all’altopiano di Folgaria, venne trasferita sul Pasubio e per ricordare la loro presenza, gli alpini incisero il nome della Compagnia su una pietra collocandola probabilmente all’ingresso della galleria.

Nel corso degli anni dal posizionamento originale è caduta a valle finendo nel canalone dal quale è stata recuperata, non senza molte difficoltà, da un plotone della prima compagnia del battaglione “Monte Cervino” inquadrato nel quarto reggimento alpini paracadutisti “Ranger” di stanza a Verona: un reparto di forze speciali.

Il recupero è stato autorizzato dalla soprintendenza per i beni e le attività culturali di Trento.

Per fare uscire la pietra del peso di circa 80 chilogrammi dal canalone, è stato utilizzato un paranco ed una volta tornato sul sentiero d’arroccamento è stato portato a valle, dopo quattro ore di marcia, posizionato su una barella. A tutto l’intervento hanno presenziato Roberto Greselin autore del libro “Salvare la Memoria. Pasubio 1915 – 1918” e Lucia Ongaro socia e consigliere del Mitag (Museo storico italiano della guerra) di Rovereto al quale, una volta ripulita, verrà assegnata la pietra per essere esposta nelle sale museali.













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