Da ragioniera a imprenditrice agricola: la storia di Michela Artini
La sua azienda dà lavoro a quattro dipendenti fissi più altri due stagionali per dieci mesi all'anno. I progetti di espansione includono l'ampliamento delle serre, del punto vendita di Tione e la realizzazione di strutture ancora più innovative
TIONE. Dalla scrivania della Coldiretti alle serre di Tione e Preore, passando per la gestione di quattro figli. La storia di Michela Artini è quella di una giovane donna che ha saputo trasformare una necessità familiare in un'opportunità imprenditoriale di successo. Diplomata ragioniera, Michela aveva iniziato la sua carriera lavorando negli uffici della Coldiretti. Ma l'incontro con Matteo, proprietario di un'azienda ortofloricola, ha cambiato il corso della sua vita. "Dopo la nascita del primo figlio, e poi del secondo, è diventato sempre più difficile conciliare il lavoro in ufficio con la famiglia", racconta.
La decisione di lasciare il posto fisso per dedicarsi all'azienda del compagno non è stata presa alla leggera. Matteo gestisce 7.500 metri quadrati di serre riscaldate distribuite tra Tione e Preore, e aveva bisogno di qualcuno che si occupasse della parte commerciale e della vendita.
Michela ha preso in mano la gestione del negozio di Tione e si è specializzata nella realizzazione di composizioni floreali per matrimoni, cerimonie religiose e civili. Ma le sue ambizioni non si sono fermate qui. Negli ultimi anni ha sviluppato anche un canale di vendita all'ingrosso che rifornisce negozi e serre in tutto il Trentino. "Dalla Val di Sole alle altre valli trentine, ora vendiamo tra il 25 e il 30% della nostra produzione attraverso questo canale", spiega con soddisfazione.
Nel 2022 Michela ha deciso di formalizzare il suo ruolo costituendo una società agricola semplice con il compagno. Dopo quattro anni come collaboratrice, ha frequentato il corso di 600 ore organizzato dalla FEM, necessario per accedere al premio d'insediamento aziendale. "È stato un corso molto impegnativo e mi è costato molti sacrifici, considerando che nel frattempo i figli erano diventati quattro", ammette. "Ma mi ha permesso di ottenere il premio d'insediamento con cui abbiamo acquistato attrezzature fondamentali: una frangi-torba e un nastro trasportatore per invasare le piantine."
Gli investimenti si sono rivelati strategici. Solo lo scorso autunno l'azienda ha acquistato 30.000 piante di gerani di varie tipologie, 8.000 viole e numerosi crisantemi, tutti coltivati nelle serre riscaldate a gasolio e metano.
L'attenzione all'ambiente è una priorità per Michela e Matteo, che hanno installato un sistema di riciclo dell'acqua nelle serre. Utilizzano esclusivamente borse biodegradabili e cartoni realizzati con carta riciclata forniti dall'Associazione floricoltori. "Per ora non vediamo fattibile la conversione al biologico, ma è nei nostri progetti futuri, quando cominceremo a produrre anche le piantine internamente", spiega Michela.
L'azienda dà lavoro a quattro dipendenti fissi più altri due stagionali per dieci mesi all'anno. I progetti di espansione includono l'ampliamento delle serre, del punto vendita di Tione e la realizzazione di strutture ancora più innovative.
Gestire quattro figli tra i 2 e i 9 anni e un'azienda in crescita non è semplice, ma Michela non ha dubbi: "Non tornerei mai indietro. La gestione della parte commerciale dell'azienda mi dà molte soddisfazioni e mi permette di essere vicina alla mia famiglia." I suoi ex colleghi hanno apprezzato la scelta e lei, pur avendo dovuto rinunciare ai suoi hobby, si dichiara felice: "Vedere crescere i miei tre maschietti e la femminuccia è molto bello. Ho realizzato i sogni più importanti: ho una bella famiglia e una bella azienda."
La storia di Michela Artini dimostra che, con determinazione e capacità organizzative, è possibile trasformare le sfide della conciliazione famiglia-lavoro in opportunità di crescita personale e professionale.