IL CASO

L’ipotesi anti-virus: sci solo su prenotazione 

L’epidemia e il turismo. La Provincia studia le regole per il contingentamento degli skipass Intanto le funivie confermano: «Pronti a partire, se le condizioni sanitarie lo permetteranno»


Andrea Selva


TRENTO. Gli sciatori acquisteranno lo skipass on line e prenoteranno la giornata di sci per essere sicuri di rientrare nei limiti massimi di persone previste in ogni skiarea. Questa almeno è una delle ipotesi su cui stanno lavorando gli impiantisti in vista della possibile apertura del 18 gennaio, per limitare oltre alla capienza degli impianti, anche la possibilità di code di fronte alle casse delle funivie. Se ne parlerà giovedì in provincia, nel corso di una riunione a cui parteciperanno i vertici dell’ufficio turismo, ma anche i rappresentanti delle funivie trentine e del sistema di promozione turistica provinciale. iIdue principali consorzi di cui fanno parte le principali aree sciistiche del trentino (Skiarama per l’area occidentale del Trentino e Superski Dolomiti per l’area orientale) sostengono di essere pronti a modificare i propri sistemi informatici per soddisfare la richiesta di “contingentamento degli skipass” avanzata dal comitato tecnico scientifico. Dovrebbe comunque essere possibile acquistare gli skipass alle casse, ma in questo caso gli sciatori “dell’ultima ora” non potranno avere la garanzia di rientrare nel numero chiuso. Esattamente come avviene al cinema o allo stadio. Su quanti saranno effettivamente gli sciatori ammessi ogni giorno nelle diverse skiaree dovrà pronunciarsi invece il gruppo di lavoro che si costituirà in provincia.

Le funivie sono pronte

I dubbi sono tanti: la situazione epidemiologica consentirà davvero la partenza dello sci il 18 gennaio? le limitazioni alla mobilità (in particolare quelle ipotizzate nei fine settimana) consentiranno agli sciatori di raggiungere le località invernali? quali saranno le regioni in zona gialla, dove la stagione, secondo le norme attuali, potrà effettivamente partire? Ma c’è comunque una certezza: tutti i responsabili delle aree sciistiche confermano la volontà di aprire gli impianti di risalita quando sarà possibile.«L’obiettivo ora è di salvare il salvabile di questa stagione, in accordo con le strutture ricettive» spiega Cristian Gasperi, direttore generale delle funivie Folgarida Marilleva. «Le condizioni sono ideali per la partenza della stagione e stiamo lavorando per aprire, tanto che i gatti delle nevi hanno già compattato il manto nevoso in attesa della fresatura finale. Se le regole sono chiare e le condizioni sanitarie lo consentiranno avremo bisogno di pochi giorni per aprire». Sulla stessa lunghezza d’onda - pur tra mille variabili ancora da definire - anche il presidente della Sitc di Canazei, Daniele Dezulian: «Al momento non ci possono essere garanzie assolute sulla data, ma l’importante è partire: la filiera dello sci deve mettersi in moto, anche per dare una risposta a tutti i nostri collaboratori che per i due terzi sono stagionali». E Renzo Minella (skiarea San Pellegrino) ribadisce: «L’apertura degli impianti è nel nostro dna, ma non può essere un’apertura fine a sé stessa: l’importante è che ci siano le condizioni perché gli sciatori possano raggiungere le nostre località». Anche Fulvio Rigotti, Trento Funivie, conferma la volontà di avviare la stagione sul Monte Bondone: «Il problema della neve non c’è, stiamo lavorando nella speranza che ci sia la possibilità di movimento per le persone. Se la situazione sanitaria migliorasse i ragazzi della città potrebbero frequentare - come ogni anno - i corsi di sci sulla montagna di Trento».

 













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